CARINARO – “Sono stanca dell’inutilità e della sterilità di questa opposizione. Un’incapacità che porta i rappresentanti della minoranza a commettere errori. O forse, semplicemente, si tratta di una becera strumentalizzazione che non è cosa seria quando si fa politica”. Sono alterati i toni del sindaco Annamaria Dell’Aprovitola che, contrariata dalle polemiche e dalle contestazioni generate dall’opposizione, rimette ordine nella questione rifiuti. “Terrei ad informare il capogruppo della minoranza, Giuseppe Barbato, che i problemi sono altri. I disservizi – se così possiamo chiamarli – devono essere denunciati agli uffici competenti. Le segnalazioni devono essere notificate, in questo caso all’ufficio Tecnico. Ma forse, dalla controparte, non si sa come si fa”. Il primo cittadino chiarisce ancora una volta la presenza degli ingombranti per le strade della città e nello specifico in Via XXIV maggio, fatto che il capogruppo dell’opposizione ha rilevato postando immagini sui social network. “Il venerdì mattina è attivo il servizio ingombranti – spiega Dell’Aprovitola – I cittadini, previa telefonata, sono avvisati ad apporre fuori dalle proprie abitazioni tali rifiuti già dalla sera prima, nel caso specifico dal giovedì sera. La ditta che si occupa dello smaltimento degli ingombranti riceve, regolarmente, un fax inviato dall’Ufficio Tecnico, nel quale sono indicate tutte le strade in cui saranno presenti i rifiuti, specificandone la quantità e il materiale. Il consorzio che provvede a tale servizio conosce preventivamente la quantità di oggetti da raccogliere. Per quanto attiene allo smaltimento rifiuti del giorno 11 aprile la ditta, arrivata in via XXIV Maggio, non aveva più spazio sul camion per caricare altri rifiuti, che sono stati quindi lasciati in strada. La ditta, incauta, non ha avvertito di tale fatto il primo cittadino e i responsabili dell’Ufficio tecnico”. “ Il consorzio – continua ancora il primo cittadino – è stato richiamato di tale inadempienza e ho disposto, personalmente, l’obbligo al ritiro degli ingombranti presenti ancora in strada per la mattinata di sabato 12 aprile. È mia priorità salvaguardare e tutelare il cittadino e sono io in prima persona a non tollerare tali mancanze che generano disservizi fastidiosi per gli onesti carinaresi”. Poi, rivolta all’esponente della minoranza Barbato, Dell’Aprovitola continua: “Per fumare c’è bisogno del tabacco nella pipa. Bisogna discutere dei veri problemi del paese, che non possono essere strumentalizzati dalle pagine di un social network. Non credo sia questo il modo migliore di fare opposizione. Non c’è consistenza di argomenti ed argomentazioni dall’altra parte. Non ci sono i contenuti e non c’è materiale per creare per un formativo e costruttivo confronto. Una politica, quella di Barbato, che mira ad usare il cittadino, come se fosse un fantoccio, incapace di ragionare e realizzare una propria personale opinione su ciò che accade in questa città”. “Utilizzando Facebook, Barbato ha poi sollevato un altro dannoso problema che riguarda me, lui e tutti i nostri concittadini. Con l’ausilio di immagini fotografiche, il capogruppo dell’opposizione ha mostrato la presenza, per le strade della città, di fili penzolanti della linea telefonica e della corrente elettrica. Ma, considerando il proprio concittadino un inetto ed un incapace, ha raccontato che tale problema riguardasse solo la ristrutturazione dell’immobile di mia proprietà in via Zampella. Ma forse, Barbato non sa che sono situazioni queste sulle quali i privati non possono intervenire autonomamente, ma l’intervento deve essere eseguito dalle aziende Enel e Telecom. E specifico ancora che forse Barbato non sa che laddove un cittadino volesse intervenire di propria volontà alla rimozione di tali ‘fili penzolanti’commetterebbe, conseguentemente, un reato”. Dell’Aprovitola dichiara poi che, nel corso dei lavori di ristrutturazione della propria suddetta abitazione ( cominciati nel 2011), più volte, anche dietro lettere legali e atti dimostrabili, sono state più volte sollecitate le aziende Enel e Telecom per porre rimedio all’increscioso problema. (Con atti dimostrabili, nello specifico: l’Enel è stata contattata il 14 maggio 2012 e reiteratamente il 7 giugno 2012. Mentre per quanto attiene alla Telecom, ne è stato richiesto l’intervento il 18 luglio 2012. Richiami che però non hanno sortito l’effetto desiderato). “All’amico Peppino dico ancora che questi sono stati diffidati. Lui, da capo dell’opposizione dovrebbe saperlo, ma uso il condizionale, perché non ha mai fatto nulla per arginare tale problema. E quindi mi chiedo: ‘ Forse non sa come si fa?’. Pubblica foto per allertare i cittadini e guadagnare così simpatie attraverso denunce insignificanti, vuote di consistenza, che possono suscitare solo desiderio di querela nei suoi confronti. Forse, non sa neanche che nessuno, dopo aver diffidato gli enti suddetti, non può fare nulla. Potrebbe farlo piuttosto lui con un’opposizione consistente. Ma forse, mi rendo conto che sto chiedendo troppo al mio amico Peppino. Potrebbe incatenarsi insieme a me, posto che l’intera città di Carinaro è attraversata da fili penzolanti Enel e Telecom. Mi chiedo ancora: ‘ Possibile che il mio amico Barbato abbia guardato solo quelli che pendono dalla cima della mia abitazione? Un amministratore serio non guarderebbe solo ciò che accade nella casa del primo cittadino, ma andrebbe a rendersi conto che si tratta di un fastidioso problema che attraversa più immobili della città. Sarà strumentale la sua politica? Se c’è strumentalizzazione non c’è serietà. La sua politica non tutela il cittadino, ma gonfia solo il proprio ego e la propria persona. Un amministratore degno di questo nome non manipola i propri concittadini. Barbato, forse, si”.