É definitiva la condanna per Enrico Perillo, il geometra accusato di essere il mandante dell’omicidio di Teresa Buonocore, la mamma – coraggio di Portici, uccisa nel settembre 2010 per aver denunciato gli abusi nei confronti di una delle due figlie. I giudici della prima sezione della Cassazione hanno confermato la condanna già emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Napoli nei confronti di Perillo. Il piano per uccidere Buonocore fu studiato ed eseguito da Alberto Amendola e Giuseppe Avolio, entrambi fermati a 24 ore dall’omicidio. A gennaio, nei loro confronti, la Suprema Corte ha reso definitiva la pena a 22 anni e 18 anni di reclusione decisa dalla Corte di Assise di Appello di Napoli il 22 maggio 2013. Teresa Buonocore fu uccisa il 20 settembre 2010 al Ponte dei Francesi mentre in auto si recava al lavoro. Il delitto fu un atto di ritorsione: la donna si costituì parte civile a processo contro Perillo accusandolo di abusi sessuali ai danni di una delle figlie. L’omicidio destò scalpore nel centro vesuviano dove Buonocore viveva con la famiglia. Il Comune rappresentato dall’allora sindaco Vincenzo Cuomo, si costituì parte civile e successivamente erogò borse di studio alle figlie. “Giustizia è fatta, – ha commentato il sindaco di Portici Nicola Marrone – esprimo piena soddisfazione per la sentenza definitiva che vede il responsabile di un grave ed efferato delitto inchiodato alle sue responsabilità”.
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