Piedimonte Matese- Salto di qualità tra Piedimonte e Seligenstadt gemellate anche nel segno della cultura archeologica. La conferma è arrivata ieri con l’ufficializzazione dell’invito, da parte della Fondazione che si occupa della conservazione della basilica dei SS.Marcellino e Pietro di Seligenstadt, al professor Federico Marazzi e al Laboratorio di Archeologia Tardoantica e Medievale del Suor Orsola Benincasa, a condurre una campagna di studi scientifici presso il prestigioso monumento cristiano della città tedesca. Il laboratorio, diretto dal prof. Marazzi, autore di numerosi saggi e libri, da ormai otto anni attivo a Piedimonte Matese presso la sede dell’Associazione Storica del Medio Volturno, è titolare di importanti ricerche sugli insediamenti monastici cristiani del Medioevo; studi che hanno resto tale struttura una delle più importanti a livello nazionale ed europeo nella conoscenza di questi importanti insediamenti religiosi, diffusi su tutto il nostro Continente e nel Mediterraneo. L’incontro fra il docente del Suor Orsola, residente a Piedimonte, e i rappresentanti del sodalizio che si occupa dell’importante abbazia tedesca, diretto dal dr. Marcus Bayer, è avvenuto nel corso dei frequenti viaggi che i cittadini di Seligenstadt, gemellati con quelli del capoluogo matesino, hanno compiuto dalle nostre parti e si è consolidato in occasione di un recente viaggio compiuto dal professore in Germania per tenere una conferenza all’Università di Francoforte, città vicinissima a Seligenstadt. La cordialissima accoglienza offerta sul posto dal dr. Bayer e dai cittadini di Seligenstadt più coinvolti nel gemellaggio ha fatto scaturire l’ipotesi di questa prestigiosa collaborazione, che si è poi concretizzata nell’ufficiale invito ricevuto in questi giorni. Si tratta di un caso più unico che raro di un’equipe archeologica italiana invitata a lavorare su un monumento tedesco, laddove è prassi antica e tradizionale che archeologi tedeschi vengano a studiare il patrimonio culturale del nostro Paese. Siamo quindi di fronte non solo ad un impegno professionale importante per il polo culturale creato dal prof. Marazzi a Piedimonte, bensì anche di un fatto insolito e rilevante per l’archeologia italiana in genere. E, possiamo dire, è questo sicuramente anche uno dei frutti più inaspettati e gratificanti del gemellaggio fra la città tedesca e la sua controparte italiana. Al professor Marazzi, al suo gruppo di lavoro, al dr. Bayer e agli altri amici che hanno rivolto da Oltralpe questo invito non resta perciò che augurare buon lavoro, nell’auspicio che questo progetto abbia uno sviluppo fecondo e significativo.
Michele Martuscelli