Nuova udienza davanti alla Corte d’Appello di Salerno del processo a carico del governatore della Campania Vincenzo De Luca, accusato di abuso d’ufficio e peculato per la nomina di un project manager nell’ambito della costruzione, mai realizzata, di un termovalorizzatore durante l’emergenza rifiuti in Campania. In apertura è toccato a uno dei due legali di De Luca, Andrea Castaldo, difendere la legittimità di quella nomina che l’allora sindaco di Salerno approvò avvalendosi dei suoi poteri di commissario di governo. Per l’avvocato la ricostruzione emersa dalla sentenza di primo grado va “profondamente riformata”. “La vicenda e’ semplice ed estremamente banale – ha detto nel corso della sua arringa – De Luca era legittimato a fare quella nomina in deroga grazie ai poteri di commissario di governo che gli erano stati conferiti dalla legge”. In primo grado De Luca e’ stato condannato a un anno con pena sospesa solo per il reato di abuso d’ufficio. In appello la procura generale ha chiesto la condanna per abuso d’ufficio a 11 mesi di reclusione. La sentenza è attesa nel pomeriggio. De Luca non è in aula.

 

 

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