Sylvain Bellenger, da pochi mesi direttore del Museo di Capodimonte, non lesina critiche a chi dovrebbe “prendersi cura” di Napoli sia nelle istituzioni sia tra la popolazione. “Ho visto cose terribili in questi anni a Napoli e non trovo che la città abbia fatto progressi sulla pulizia. I napoletani sono puliti e impeccabili a casa loro, invece lo spazio pubblico è abbandonato, maltrattato e umiliato”. Il cruccio è anche quello di veder imbrattati i monumenti, invita così i napoletani a considerare che “scrivere il nome della ragazza sulle opere è un insulto alla città, dà alla città un’immagine fuori controllo, che fa paura ai turisti”. Bellenger ha le idee chiare quando si parla della riqualificazione di Capodimonte. “Per uscire dall’isolamento logistico da fine marzo verrà predisposta una navetta culturale permanente compresa nel costo del ticket museale di circa 12 euro, andata e ritorno, disponibile in vari punti della città: vicino al San Carlo, in piazza Dante, al Museo Archeologico e a Capodimonte. Sarà identificata da un colore speciale e da un’immagine di un dipinto importante, forse di Caravaggio”. Tra un anno poi nel bosco ci saranno ristoranti, bar e si assisterà all’apertura di nuovi punti come il giardino delle Delizie, bloccato da 7 anni, che riaprirà proprio la prossima settimana insieme con la fontana. Non solo. Nel bosco sarà inaugurata una scuola di giardinieri, una per chef, un presidio slow food e sulla dieta mediterranea mentre Bellenger sta provvedendo a far identificare la storia delle piante per un itinerario culturale tra flora rara. I botanici assicurano infatti che nel bosco germogliano addirittura i primi mandarini d’Italia.

 

 

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