“E’ bastata una pioggia estiva per riproporre la solita emergenza: i liquami a mare. Cosa fa la Regione con le amministrazioni locali, per il rilevamento e controllo degli scarichi abusivi e di separazione delle acque bianche dalle acque nere? Quali interventi sono stati realizzati in costiera Sorrentina per ripristinare le linee di deflusso delle acque piovane per impedire lo sversamento in mare di ingenti quantità di terreno e detriti misti a liquami fognari, con grave nocumento per lo stato di balneabilità delle acque costiere e con aggravamento del rischio idrogeologico?”. Lo richiede in una interrogazione il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Cirillo al presidente della Regione Vincenzo De Luca e all’assessore all’Ambiente Fulvio Bonavitacola. “In tempi non sospetti dopo un sopralluogo abbiamo depositato una dettagliata interrogazione – spiega – ma attendiamo ancora uno straccio di risposta dalla Giunta De Luca”. “La Penisola sorrentina sta vivendo una situazione di criticità ambientale e di rischio per la salute dei cittadini e dei bagnanti – prosegue – a causa di vari problemi tra cui la non efficiente depurazione delle acque, la mancata separazione delle condotte fognarie da quelle di raccolta delle acque bianche e gli sversamenti fognari abusivi”. “C’è inoltre da fronteggiare il fenomeno del ‘troppo pieno’ (in concomitanza con eventi meteorologici di una certa entità) – prosegue – il collettore che da Sorrento arriva a Meta riceve ingenti quantità d’acque miste che non riuscendo a gestire, sversano direttamente in mare e interessando i rivoli dei valloni aumentano il rischio di frane e l’arrivo in mare di acque inquinate da batteri”. “A tutt’oggi non sono stati completati i lavori per la messa in opera dell’impianto di depurazione di Punta Gradelle – sottolinea Cirillo – e come rileva i dati del monitoraggio di Goletta verde di Legambiente il malfunzionamento contribuisce a determinare un ‘inquinamento cronico’ e quindi aggravare una situazione già di per sé critica”. “La Regione deve intervenire e arginare un rischio per la salute pubblica e l’ambiente – conclude Cirillo – ed è questo il motivo per cui attendiamo risposte dalla Regione Campania”.