“La camorra è un pericolo e la violenza un dramma, ma se di fronte a questi mali noi chiudiamo gli occhi, la città diventa una pagina morta, un punto a cui non segue nessun ‘a capo’”. Lo ha detto il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, nel corso del convegno “La passione per Napoli”, organizzato da Ucsi Campania e Diocesi partenopea. “Abbiamo le nostre colpe – ha affermato – perché abbiamo educato i fedeli a essere buoni ecclesiastici, ma non insegnato loro che, da cristiani, si ha l’obbligo di vivere civilmente bene”. Per il presule, è ora opportuna una “rieducazione alla civiltà”, che implica “l’assunzione di responsabilità di tutti, a ogni livello, dai capi di Stato e di Governo”. “Chiunque non si assuma questa responsabilità – ha concluso – viene meno a un dovere di umanità”.