Astensione dalle udienze il 23 e il 24 febbraio, abbandono della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario e manifestazioni davanti a Palazzo Chigi, Camera dei Deputati e Senato. Queste alcune delle iniziative che saranno messe in campo dagli avvocati napoletani “per contrastare le liberalizzazioni selvagge e la rottamazione della giustizia”, presentate questa mattina dal presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli, Francesco Caia. “La liberalizzazione – spiegano gli avvocati partenopei – non costituisce una soluzione per incrementare la concorrenza e calmierare i costi, visto che in Italia operano 230mila avvocati che costituiscono un numero pari a un terzo dell’intera classe forense europe. In particolare il distretto sella Corte d’Appello di Napoli, che comprende Nola, Avellino, Benevento ,Sant’Angelo dei Lombardi, Ariano Irpino, Santa Maria Capua Vetere e Torre Annunziata, conta oltre 37mila tra avvocati e praticanti”.
“Abbiamo chiesto ai colleghi del distretto regionale di spingerci, se necessario, fino all’astenzione ad oltranza dalle udienze”, rimarca Franco Tortorano presidente dell’Unione regionale degli avvocati. Per lui, l’abolizione delel tariffe “fa venir meno qualsiasi oggettivo strumento di valutazione delle prestazioni rese, dando luogo ad una situazione caotica, foriera di abusi, di degrado della funzione difensiva, a danno dei cittadini”. Invita alla “serrata, alla chiusura e allo sciopero totale” Gennaro Torrese, presidente dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata. E di “occasione sprecata” per una seria riforma della giustizia, parla Maria Masi, presidente dell’Ordine degli avvocati di Nola. “Il diritto non va sacrificato ai poteri forti”, ribadisce Bruno Piazzi, consigliere nazionale dell’Ordine forense, qualificando i provvedimenti governativi “iperliberisti”. “Non si puo’ trattare i diritti come merce e sottoporre la giustizia alle regole del mercato perche’ cosi’ si mina all’autonomia dell’avvocatura e ai diritti di tutti i cittadini”, aggiunge. “Con i provvedimenti che il governo sta varando scompariranno l’80 per cento degli avvocati. Ma questo non lo consentiremo”, conclude Maurizio de Tilla presidente del Comitato unitario delle professioni.