“Oscar è un Campione. Lo è stato in campo e continua ad esserlo fuori. Un casertano a tutti gli effetti e quindi, il minimo che potessimo fare, noi di questo meraviglioso territorio, era conferirgli la cittadinanza onoraria e consegnargli il nostro premio 2016”. Così il Presidente del Panathlon ‘Terra di Lavoro’, Onorevole Paolo Santulli durante il conviviale che si è svolto ieri presso il Gran Hotel Vanvitelli di San Marco Evangelista. Più di un centinaio le persone presenti nella hall dell’albergo. Oltre ai soci della blasonata associazione (tra i quali i Presidenti delle aree vicine) e agli invitati, c’erano tanti tifosi. Giovani e meno giovani che sono cresciuti o si sono avvicinati al basket grazie ad O’Rey. Richieste di selfie, di autografi ma anche numerosi abbracci affettuosi e strette di mano.  In sala il Presidente del Coni Caserta, Mimmo De Simone, il Delegato dell’Ussi Lucio Bernardo, il Presidente della Volleyball Aversa Sergio Di Meo, il Direttore generale della Pasta Reggia, Gino Guastaferro e dulcis in fundo il Sindaco di Caserta Carlo Marino. Successivamente è iniziato il meeting che ha visto protagonisti l’ex giocatore della Juvecaserta, il Presidente del Panathlon ‘Terra di Lavoro’, On. Paolo Santulli e il Governatore della Campania del club, dottor Poly Sanguineti. Ad aprire la kermesse il cerimoniere del Panathlon ‘Terra di Lavoro’, Colonnello Giuliano Petrungaro. Poi la parola è passata all’Onorevole Santulli: “Innanzitutto vorrei consegnare una rosa simbolica – ha detto il già Parlamentare della Repubblica- alla moglie di Oscar, Cristina Schmidt (visibilmente emozionata ndr). Grazie per le soddisfazioni che ci avete fatto regalato. E grazie perché avete contribuito a far conoscere ulteriormente la nostra provincia in Europa e nel Mondo. Oscar rappresenta un simbolo per la nostra comunità e per il nostro Panathlon, legato a doppio filo al concetto di fair play. Ci siamo emozionati un po’ tutti quando lo abbiamo ammirato, nelle vesti di portabandiera del suo Brasile, alla cerimonia di inaugurazione delle scorse Olimpiadi di Rio, dal momento che lo consideriamo uno di noi, un casertano. Da oggi Oscar diventa anche socio onorario del Panathlon International ‘Terra di Lavoro”. Il microfono è passato al Governatore Panathlon Campania, Presidente Poly Sanguineti: “Questa convention mi fa tornare a circa 30 anni fa. Nonostante le mie origini liguri, infatti, sono diventato tifoso della Juvecaserta. E i miei figli da piccoli nutrono la stessa passione per i colori bianconeri. E’ una serata fantastica – ha continuato Sanguineti- in perfetto stile Panathlon. Devo fare i complimenti all’Onorevole Santulli e alla sua squadra. Il Panathlon ‘Terra di Lavoro’ rientra nel novero dei top club in Italia per quanto ci riguarda”. Ma ecco Oscar Schmidt: “Tornare a Caserta ed essere osannato in questo modo è più bello di qualsiasi vittoria strappata sul parquet. Sono felicissimo della cittadinanza onoraria. Per me è incredibile anche se arriva un po’ tardi. Ma come si dice: ‘meglio tardi che mai’. Il Cavaliere Maggio’? Una persona meravigliosa che non dimenticherò mai. Per lui e per Caserta non accettai il contratto del Real Madrid. Avrei potuto giocare con Drazen Petrovic e vincere tanti titoli. Oppure approdare nell’NBA con i New Jersey Nets. Ma la vita è fatta di decisioni: e rimanere a Caserta è stata la più felice della mia carriera. Ricordo quando Giovanni Maggiò seppe della proposta delle merengues. Entrò in campo mentre mi allenavo: ‘Che cosa è questa storia del Real? Quanti anni di contratto ti offrono, tre? Bene, io te ne garantisco quattro’. E si chiuse la storia. Tanjevic? Un grandissimo. Ha conquistato trofei dovunque è andato. Io venni a Caserta perché c’era lui. Boscia disse al Cavaliere Maggiò: ‘Portami qui quel ragazzo brasiliano che piange e segna’. Quell’anno non cominciammo la stagione nel migliore dei modi: perdemmo la maggior parte delle prime nove gare e il patron voleva tagliarmi. Tanjevic fu lapidario: “Manda via me, Presidente, non lui”. Infine le dichiarazioni del primo cittadino Carlo Marino: “Oscar per noi ex ragazzi è stato un sogno, una persona da cui imparare tanto. Non è solo un’icona dello sport, un emblema. Ma è anche un esempio di semplicità e generosità. ‘Mao Santa’ è un pezzo importante di Caserta e noi vogliamo costruire un modello sociale nuovo partendo dalle nostre origini e dalla nostra identità. E Oscar fa parte di tutto questo”.

 

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