Operazione antiracket dei carabinieri della stazione di Secondigliano a Napoli: i militari hanno arrestato in flagranza per estorsione in concorso aggravata da finalità mafiose Luca Graf, di 30 anni, e Ivan Chianese, 21 anni, già noti alle forze dell’ordine e ritenuti contigui al clan camorristico dei “Cesarano” operante nel controllo degli affari illeciti del quartiere, già facente parte della “Alleanza di Secondigliano”. Secondo quanto accertato dagli investigatori per due volte entrambi avevano cercato di parlare con un imprenditore edile mandando emissari in un cantiere della zona per la ristrutturazione di un palazzo. La prima volta gli emissari avevano chiesto del titolare e parlando con gli operai, riferiscono i carabinieri, avevano lasciato il messaggio da consegnare ‘dovete andate a parlare…già sapete con chi…”. Nel corso della seconda “visita” – nel frattempo nessuno era “andato a parlare” – gli operai sono stati bloccati, fatti scendere dalle impalcature, mandati a casa: “Non vi siete messi in regola! Non potete lavorare!”. In entrambi i casi un bar della zona era stato indicato come luogo dell’appuntamento per risolvere la questione. I militari, che controllavano a distanza i movimenti intorno al cantiere edile, hanno cominciato a monitorare anche i movimenti di Graf e Chianese nei pressi del bar. Così sono riusciti ad accertare le “visite” al cantiere, il “caffè risolutore” al bar, il pagamento del pizzo per evitare ritorsioni personali e per gli operai. Quando è stato bloccato in compagnia di Chianese che gli faceva da palo e guidatore dello scooter, Luca Graf era in possesso di 20 banconote da 50 euro. Ha tentato di dire che i 1000 euro che aveva in tasca erano soldi suoi appena prelevati (non sapeva dire da quale banca o bancomat). I due sono stati rinchiusi nel Centro penitenziario di Secondigliano

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