“Se a 25 anni da “Mani pulite” la corruzione come emergenza non è stata superata, c’è evidentemente qualche problema. Forse oggi è qualitativamente meno grave, ma è quantitativamente più diffusa”. Così il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, in occasione del Forum organizzato dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Suor Orsola Benincasa su “Le nuove frontiere della corruzione”. Se questa è la situazione – ha spiegato Cantone – dobbiamo anche capire cosa persiste e perché persiste. Io credo che la corruzione sia cambiata nella qualità e quantità, e che trovi terreno fertile nei mille gangli della macchina amministrativa. Proprio per questo io sono contrario a chi pensa all’introduzione legislativa di altri reati per contrastare la corruzione. Bisogna intervenire sul piano amministrativo: trasparenza e semplificazione nell’azione amministrativa e nella gestione delle opere pubbliche sono il miglior antidoto alla corruzione. Non è detto che se mettessimo nuovi illeciti penali saremmo poi in grado di farli rispettare”. Per Cantone, che oggi al Suor Orsola ‘festeggiava’ anche i suoi primi quattro anni di insegnamento universitario sulla legislazione antimafia, una delle soluzioni contro la corruzione dilagante “può essere proprio la previsione di specifici percorsi formativi nelle scuole e nelle Università affinché le nuove generazioni che saranno la futura classe dirigente del Paese siano più sensibili ai temi della legalità e dell’onestà”.

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