Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal sindacato degli studenti per far ripetere gli esami di accesso alla facolta’ di Medicina dell’Universita’ La Sapienza a un giovane affetto da dislessia, patologia neurologica segnata da difficolta’ dell’apprendimento, da scarsa concentrazione nella lettura. Lo riporta ”La Repubblica”. Il test di accesso a Medicina si e’ svolto il 5 settembre 2011.

Vi hanno partecipato in 6mila 536 per 801 posti. “Tra loro – riporta il quotidiano – un candidato dislessico che, forte della legge sul diritto allo studio (la 170 dell’8 ottobre 2010), prima del test, va allo sportello Disabili della Sapienza con le carte che documentano il suo handicap. E gli uffici gli hanno consentito di beneficiare di 36 minuti in piu’ per rispondere ai quiz”. “Non si sono preoccupati, pero’ come impone la legge – spiega Michele Bonetti, legale dell’Udu – di assicuragli le condizioni di isolamento necessario per concentrarsi. E nell’ordinanza il Tar sottolinea “Rispetto agli altri candidati, al ricorrente affetto da dislessia, non appaiono essere state offerte in sede di svolgimento delle prove a test, le condizioni e gli strumenti appropriati al suo particolare stato”. Lo studente che non e’ riuscito a completare il test ed e’ stato bocciato si e’ rivolto cosi’ all’Udu, da cui e’ partita poi una lettera al rettore Frati per chiedere l’ammissione al corso di laurea o la ripetizione della prova scritta. Frati “firma un provvedimento di rigetto della nostra richiesta – spiega Bonetti -per motivi formali”. “Sono stato informato dalla segreteria dell’universita’ – spiega il giovane che ha vinto il ricorso – che La Sapienza potrebbe impugnare l’ordinanza del Tar: se cosi’ fosse, alla discriminazione si aggiungerebbe un accanimento immotivato”.

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