Su un piatto ci sono coerenza e dignità. Sull’altro l’indennità di carica e la gestione dell’urbanistica. In mezzo Peppe Roseto e Salvatore Del Prete. Secondo voi dove propende la bilancia? Scommettiamo che tutti avete risposto allo stesso modo. Ovviamente il vicesindaco facente finzione (ossequi al papà Arcangelo il “Facebookkino”) e il consigliere di maggioranza hanno optato rispettivamente per lo stipendio pagato dai cittadini di Orta di Atella e per non mollare la presa sul “governo” del territorio. Roseto e Del Prete per non perdere l’occasione, che (statene certi) non si ripresenterà più in vita loro, di stare al potere hanno buttato nel water coerenza e dignità. Entrambi infatti hanno ritirato il ricorso contro l’assunzione di Raffaele Villano come dipendente comunale. Il cugino del sindaco Andrea Villano fu assunto nel 2013 durante l’ultimo mandato di Angelo Brancaccio.
Il concorso prevedeva la copertura di un posto di istruttore direttivo tecnico, categoria D1, a tempo indeterminato e parziale per 24 ore settimanali. Sotto la gestione di Giuseppe Mozzillo, quando era sindaco facente funzione per la decadenza di Brancaccio a causa delle legge Severino, Raffaele Villano ebbe una rapida carriera. In seguito a uno stranissimo, per non dire altro, provvedimento dell’allora segretario comunale Francesco Silvestre il parente dell’attuale primo cittadino fece un gran bel balzo passando dalla categoria D1 a quella D3. Grazie a quell’atto oggi ricopre la mansione, molto meglio retribuita, di responsabile delle Politiche del territorio (approfondiremo questo punto nella prossima puntata).
A quei tempi Roseto e Del Prete erano agguerriti consiglieri di opposizione. Assieme agli altri esponenti di minoranza dell’epoca, Michele De Cicco, Stefano Minichino, Carlo Cioffi e Francesco Gianfranco Piccirillo, presentarono un esposto (link alla fine dell’articolo) prima al presidente della Repubblica, poi alla Procura del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, alla Corte dei Conti e al prefetto di Caserta contro l’assunzione dell’ingegnere Villano. I sei esponenti dell’opposizione denunciarono una lunghissima serie di irregolarità procedurali e condussero una feroce battaglia politica. Gridarono allo scandalo. E parlarono chiaramente di concorso truccato.
Oggi però per Peppe Roseto il “Poltronista” e Salvatore Del Prete “Soldinus” (è molto parsimonioso) è tutto ok. Quel concorso è regolare. E l’assunzione di Raffaele Villano impeccabile. Non a caso hanno rinunciato al ricorso. Il cugino del sindaco è diventato intoccabile. Un atto di fedeltà assoluta nei confronti di Andrea Villano. Tra coerenza e dignità e l’indennità di carica e la gestione dell’urbanistica Roseto e Del Prete hanno scelto soldi e potere. Non avevamo dubbi.
Mario De Michele