Il sangue di San Gennaro si è sciolto nella cappella del tesoro oggi alle 10.11: è il cosiddetto miracolo di dicembre, il terzo dell’anno, quello che ricorda ciò che avvenne il 16 dicembre 1631, nel corso di una tremenda eruzione del Vesuvio durante la quale, secondo tradizione, l’esposizione in processione del sangue e del busto del patrono al Ponte dei Granili fermò il magma che minacciava di distruggere la città. La cerimonia è stata tenuta come sempre dall’abate della Cappella monsignor Vincenzo De Gregorio che ha officiato la funzione religiosa, provvederanno all’apertura della cassaforte per il prelievo delle ampolle. Alle 16 sarà riaperta la cassaforte per l’esposizione delle reliquie per il rito del bacio fino alle ore 18. Per l’occasione il Museo del Tesoro di San Gennaro prolungherà l’apertura fino alle ore 18. Il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro, vescovo di Benevento, avviene tre volte l’anno: il 19 settembre, data in cui fu decapitato il martire nel 305 d.C.; il 16 dicembre, nell’anniversario di una terribile eruzione del Vesuvio del 1631 arrestata, secondo credenza popolare, per intercessione del Santo; e la prima domenica di maggio, in ricordo della traslazione delle spoglie mortali da Pozzuoli alle catacombe di Capodimonte.

Secondo la leggenda, il sangue di San Gennaro si sarebbe liquefatto per la prima volta nel IV secolo dopo Cristo durante il trasferimento a Napoli delle spoglie del santo. Storicamente, però, il prodigio fu annoverato, per la prima volta, nel 1389 così come racconta il Chronicon Siculum. Durante le celebrazioni per la festa dell’Assunta vi fu l’esposizione delle ampolle contenenti le reliquie e il 17 agosto, la cronaca racconta che il sangue si era liquefatto come se fosse sgorgato quel giorno stesso dal corpo di San Gennaro. Da quel momento studiosi, religiosi, scienziati e ricercatori di tutto il mondo hanno tentato di dare una spiegazione scientifica alla liquefazione.

 

 

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