di Mario De Michele
Premessa indispensabile: sono pienamente consapevole che questo editoriale è privo di qualsiasi appeal. Illustrerò brevemente un argomento che non interessa a nessuno, a partire dal sottoscritto. Perché lo pubblico? Soltanto per evitare che la macchina del fango, alimentata da loschi figuri (per non dire altro) proietti un altro film di fantascienza. Stamattina sono stato invitato dai colleghi dell’emittente RTN (canale 607 del digitale terrestre) a partecipare all’interessante e ben condotta trasmissione “Occhio sul Territorio” che andrà in onda il prossimo 7 gennaio. In un primo momento ho accettato volentieri l’invito ma poi sono stato costretto, mio malgrado e scusandomi con i colleghi, a non dare la mia disponibilità perché mi hanno informato, con estrema correttezza, che in studio ci sarebbe stato il vicesindaco di Succivo Salvatore Papa col qual mi sarei dovuto confrontare, in una sorta di duello, su alcune questioni amministrative riguardanti Succivo trattate da Campania Notizie. Ho giustificato il mio rifiuto con due chiare e inequivocabili motivazioni, parimenti importanti.
La prima: pur comprendendo il livello da sottosuolo di alcuni amministratori locali del nostro martoriato territorio vorrei far presente ancora una volta che il sottoscritto è un semplice cronista, non un interlocutore politico. In una nazione civile e democratica i duelli vanno fatti tra maggioranza e minoranza. Se un amministratore locale o un politico hanno da ridire sull’operato di un giornalista si può avvalere degli strumenti normativi che gli consentono di esprimere la propria opinione tramite le richieste di precisazione o di smentita, oppure se ritiene che la sua onorabilità sia stata lesa può adire le vie legali presentando formale querela alle autorità competenti.
La seconda motivazione alla base del mio diniego alla partecipazione alla trasmissione la comprenderebbe anche un bambino in fasce. Lo scorso 14 novembre ho subito un agguato in perfetto stile camorristico. Grazie ad una filiera istituzionale che ha funzionato alla perfezione mi è stata assegnata la scorta. Vi pongo una domanda: secondo voi, anche per rispetto nei confronti dello Stato, potrei mai sedermi accanto ad un vicesindaco (Salvatore Papa) che in più occasioni ha difeso a mezzo Facebook suo cognato Michele Aletta, seppur assolto in primo grado, ancora coinvolto in un processo per camorra? C’è di più, anche qualora Aletta fosse assolto in secondo grado, non c’è cittadino di Succivo e della zona atellana che non sappia che il cognato del vicesindaco Papa è un affiliato del clan locale Mundo-Lucariello. Possono confermarlo anche le pietre. Lo dimostrerò in tribunale (non vedo l’ora) con tanto di testimoni, vittime delle minacce e dei pestaggi subiti ad opera di Aletta che, ripeto, Papa pubblicamente ha difeso a spada tratta definendolo una “persona innocente”.
I parenti non si scelgono, per carità. Ma gli amministratori locali o i politici che difendono i conclamati camorristi dovrebbero ritirarsi a vita privata. Queste le due motivazione che mi hanno spinto a declinare il cortese invito fatto dai colleghi di RTN, ai quali ho già dato la mia disponibilità a partecipare alla puntata successiva di “Occhio sul Territorio”, con la garanzia che in studio ci siano solo persone perbene.