Labbra sottili, carnagione scura e sguardo ficcante. Si presenta così la battagliera Lina Lucci, segretario della Cisl Campania, per guidare l’assalto alle urne per il prossimo rinnovo delle Rsu (Rappresentanze Sindacali Unitarie) nel pubblico impiego. Alle sue spalle uno stuolo di persone, quasi cinquemila candidati e ben 53 liste elettorali in più rispetto alla scorsa tornata elettorale, e una voglia di affermarsi che percepisci chiara nell’aria ma che nessuno dichiara apertamente.

“State chiedendo ad una napoletana scaramantica se vinceremo?! Non risponderò mai – dice il segretario Lucci a Campanianotizie.com – posso dirvi che se otterremo una buona affermazione significherà che i lavoratori hanno capito il nostro sforzo verso il cambiamento. Potremo così dire che la Campania è pronta per le nuove sfide che ci attendono”. Forti di “Un radicamento sempre maggiore sul territorio – ha annunciato Rino Brignola, segretario regionale dall Cisl Fp – siamo riusciti a formare ben 52 nuove liste elettorali. Ciò significa che in 52 enti dove non eravamo presenti ora lo siamo”. Tre i pilastri della campagna elettorale: dialogo, responsabilizzazione dell’individuo quale unico custode attendibile del bene comune e lotta agli sprechi. “L’introduzione dello spending review porta lo stato verso posizioni che già da tempo come Cisl avevamo messo in evidenza. Una seria programmazione della spesa non potrà che far bene allo stato italiano, evitando disastrose esperienze come quella della sanità campana, che ha visto un taglio orizzontale delle proprie risorse”. Secondo il sindacalista questo strumento potrebbe “portare lo Stato ad un consistente risparmio e ciò libererà risorse pubbliche da destinare in egual misura al miglioramento degli stessi servizi offerti al pubblico e a politiche fiscali che facilitino l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”. Una manna dal cielo insomma, ma non l’unica necessaria “Riteniamo fondamentali – ha concluso il segretario della Funzione Pubblica – riforme come quella che in questi giorni ha preso la giunta regionale. Una riforma che ridisegna la struttura dell’organismo, andando incontro ad esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica e snellimento della macchina burocratica”.

 

Alessandro Dorelli

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