Sono sempre più intensi e serrati i controlli che consentono di ‘scovare’ cellulari e droga nelle carceri, in particolare in quello di Napoli-Poggioreale e maggiore è lo ‘stress’ a cui è esposta la polizia penitenziaria, cronicamente sotto organico. A denunciarlo è Luigi Castaldo, sindacalista dell’Osapp. “Non passa giorno in cui la polizia penitenziaria mette a segno colpi contro la criminalità organizzata che utilizza vergognosamente le donne come corrieri”, dice Castaldo, ed “encomiabile e incessante è il lavoro del Corpo che, in quest’ultimi giorni, è riuscito a trovare hashish e un cellulare. Ieri, altri microtelefonini nascosti nei posti più impensabili non sono sfuggiti agli agenti coordinati dal comandante Diglio”.
“Dall’insediamento del provveditore dell’amministrazione penitenziaria campana Antonio Frullone – continua il sindacalista – si è concentrata una grossa attività di controllo e repressione a questi fenomeni che destabilizzano l’andamento regolare dei compiti istituzionali del personale di polizia penitenziaria. Il Salvia è un istituto penitenziario partenopeo con una mole di lavoro senza eguali sul territorio nazionale e con un organico in deficit”. Ciononostante “il Corpo riserva all’istituto la dovuta attenzione e per questo è meritevole del nostro elogio”.
“Il lavoro del poliziotto penitenziario – evidenzia Castaldo – è senza sosta e all’ombra di una società che può solo immaginare il contesto surreale in cui si opera”. Castaldo ribadisce, per l’ennesima volta, la necessità di investimenti che portino “a maggiori risorse umane e più tecnologia” nelle carceri. “Mantenere sotto controllo realtà così complesse e sovraffollate come il Salvia – conclude – è un’impresa che comporta grandi sacrifici, grande senso di umanità e spirito di Corpo da parte del personale di polizia penitenziaria che onora assiduamente tutti i giorni il proprio giuramento”.