Nel pieno dello scandalo che vede coinvolto l’imprenditore Luigi Bisignani 1 (“spiavo i pm e riferivo a Gianni Letta”), Silvio Berlusconi si ritrova a palazzo Grazioli con lo stesso Letta, il ministro della Giustizia e segretario del Pdl, Angelino Alfano e il deputato e legale Niccolò Ghedini
. Un vertice che sembra direttamente collegato all’inchiesta e alla contromisure da prendere. Casini difende Letta. “Letta è un uomo che parla con tutto il mondo e tutto il mondo parla con lui. Se c’è una persona su cui metterei la mano sul fuoco per onestà e correttezza quella è Gianni Letta”. Così Pier Ferdinando Casini risponde ai cronisti sull’inchiesta che ha portato all’arresto di Bisignani e alla richiesta di autorizzazione a procedere per il pidiellino Alfonso Papa. Letta, ha continuato Casini, “di questo ho testimonianza diretta, ha sempre rifiutato di essere in Parlamento, che gode dell’immunità, perchè vuole che il suo servizio sia del tutto gratuito e svolto senza onori di nessun tipo. Io non metterei la mano sul fuoco per nessuno, ma su di lui mi sentirei di mettere due mani sul fuoco”. Il Pdl contro i pm. L’ex ministro della Cultura Sandro Bondi parla di “clima vendicativo”. “Sono profondamente turbato, allo stesso modo – dice Bondi – di milioni di italiani, rispetto a nuove inchieste giudiziarie che rischiano di apparire come una ulteriore grave distorsione nel rapporto tra politica e giustizia”. Ancor più diretto Frabrizo Cicchitto: “La magistratura sta approfittando delle difficoltà della maggioranza per rilanciare l’attacco della cavalleria giudiziaria” dichiara il pidiellino a Libero.