Gli studi sul Coronavirus continuano, così come le sperimentazioni di farmaci che possano avere efficacia contro la malattia Covid-19. L’ultima, iniziata all’ospedale di Pozzuoli, riguarda l’Eculizumab, finora impiegato in alcune malattie rare. “Il nostro protocollo – spiega al Mattino Francesco Diurno, primario della rianimazione di Pozzuoli – lo abbiamo messo a punto sulla scorta delle osservazioni di un amico neurologo che mi parlò di questa molecola impiegata in due sindromi tre, la emolitico-uremica atipica e l’emoglobinuria parossistica notturna. Poiché agisce sull’infiammazione abbiamo pensato che potesse funzionare. Abbiamo abbinato anche gli anticoagulanti per prevenire la trombosi che accompagna spesso l’infezione”. Somministrato tempestivamente, il farmaco dà segni di miglioramento sia alla respirazione sia al circolo. Coinvolti nello studio a Pozzuoli anche il primario del pronto soccorso Fabio Numis e Gaetano Facchini, oncologo ricercatore con 198 pubblicazioni al suo attivo, neoacquisto dal Pascale. Sono in totale 23 i casi trattati e tutti sono migliorati rapidamente. Tale approccio è in uso in un centro in Francia mentre a breve sarà adottato al Alessandria e al Ruggi d’Aragona di Salerno. Non si esclude che i due anticorpi usati in Campania (a Pozzuoli e al Cotugno) potrebbero essere impiegati insieme. Il lavoro dell’Asl Napoli 2 Nord anticipa analoghe ricerche che stanno partendo a Boston con lo stesso farmaco. “I primi risultati – conclude Facchini – saranno pubblicati nei prossimi giorni su riviste scientifiche internazionali a firma mia e tra gli altri dei primari qui a Pozzuoli”.

 

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