Al termine di una camera di consiglio durata circa dieci minuti, poco fa il gup di Matera, Rosa Bia, ha condannato a 30 anni di reclusione Paolo Chieco, di 54 anni, riconosciuto responsabile dell’omicidio pluriaggravato della sua ex convivente, Anna Rosa Fontana, di 38, avvenuto la sera del 7 dicembre 2010, a Matera, davanti al figlio minorenne della donna, ferita mortalmente con numerose coltellate.
Il gup, che ha condannato Chieco dopo un processo svoltosi con il rito abbreviato, ha accolto la richiesta del pm, Alessandra Susca, e ha interdetto Chieco in perpetuo dai pubblici uffici e dalla potesta’ genitoriale, stabilendo inoltre che, scontata la pena, l’uomo sara’ in liberta’ vigilata per tre anni. Il difensore dell’imputato, Michele Scalcione, ha annunciato appello contro la sentenza. La madre di Fontana, Camilla Schiuma, che – fuori dall’aula – ha atteso la lettura della sentenza stringendo fra le mani una fotografia della figlia, ha detto che la decisione del gup ”e’ il verdetto che volevo”. Soddisfatti della sentenza anche i difensori della famiglia della vittima, Carmine Ruggi e Pierluigi Diso. Chieco gia’ nel 2005 aveva aggredito Fontana, facendola finire in coma: poi fu raggiunto da un provvedimento che gli vietava di avvicinarsi alla donna e ai suoi familiari. La sua furia omicida si scateno’ la sera del 7 dicembre 2010, dopo aver visto Anna Rosa Fontana con un altro uomo: la colpi’ almeno cinque volte, con un coltello da macellaio, davanti alla sua casa.