“Nel 2011 grazie all’operato dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza sono stati recuperati 12 miliardi di euro. Ma si puo’ e si deve fare di piu'”. La cifra viene fornita dal presidente del Consiglio e ministro dell’Economia, Mario Monti, che promette: “Se ognuno dichiara il dovuto, il fisco potra’ essere piu’ leggero per tutti”. La presa di posizione arriva al termine della riunione della task force antievasione riunita a via XX settembre, un incontro servito a fare il punto su quanto fatto finora e a fissare le linee su cui proseguire il lavoro nei prossimi mesi.
“Rigore, equita’ e sviluppo sono le linee direttrici fondamentali su cui si basa il nostro impegno per assicurare che il contrasto all’evasione fiscale sia efficace e non intrusivo”, aggiunge il premier, secondo cui il recupero dell’evasione “deve diventare uno strumento per migliorare l’efficienza del sistema economico in un quadro piu’ equo”. Si tratta, sottolinea, di “un impegno ineludibile che vogliamo raggiungere anche migliorando la trasparenza fiscale e il rapporto tra fisco e cittadini”. Durante la riunione e’ stato posto accento sull’atto di indirizzo, firmato dallo stesso Monti, che ridisegna la strategia operativa degli interventi da attuare nella politica fiscale del prossimo triennio e indica quattro aree prioritarie. Innanzitutto, consolidare il percorso del risanamento finanziario e supportare la ricognizione del patrimonio immobiliare delle Pubbliche Amministrazioni. Quindi, continuare a operare secondo la logica di utilizzo prudente della leva fiscale, per ristabilire condizioni di crescita piu’ robuste nel medio-lungo termine e contribuire al rilancio della produttivita’ e della crescita economica; completare l’attuazione della legge delega in materia di federalismo fiscale. In terzo luogo, rafforzare ulteriormente la lotta all’evasione e all’elusione fiscale e al gioco illecito; migliorare il livello di trasparenza fiscale e lo scambio di informazioni tra Stati; potenziare l’attivita’ di riscossione; mantenere una politica rigorosa delle concessioni di giochi. Infine, l’adozione delle riforme strutturali per contribuire a rafforzare il governo economico dell’Unione Europea. Intanto, a lanciare un grido d’allarme e’ il comandante generale della Guardia di Finanza, Nino Di Paolo, intervenuto alla Commissione Finanze della Camera. Con la crisi, ha rilevato il generale, aumenta il rischio di esportazione illegale di contanti dall’Italia all’estero. “Il fenomeno dello ‘spallonaggio'”, ha sottolineato Di Paolo, “e’ sempre esistito, ma negli ultimi tempi, come testimonia il numero delle violazioni riscontrate nell’ambito dei nostri controlli alla frontiera, sta vivendo un periodo assai florido”. In particolare, secondo il comandante della Gdf, “significativo e’ il dato elaborato dalla Banca d’Italia a proposito della distribuzione territoriale delle banconote di piu’ grosso taglio, censite per la maggior parte nelle province ‘frontaliere’, quelle cioe’ situate in prossimita’ del confine con la Svizzera e San Marino”. Anche Di Paolo ha avvertito che l’azione di contrasto all’evasione fiscale continua e continuera’ “senza sconti, senza se e senza ma”. E quanto alle operazioni come quelle svolte a Cortina, ha sottolineato che sono “blitz” ma “piani coordinati di controllo” che saranno ripetuti “in tutte le province del Paese”. Un’attivita’, ha tenuto a precisare il comandante, che non costituisce una novita’ per la Gdf. E’ cambiata invece, ha detto, la “sensibilita’” sul contrasto all’evasione fiscale e l’attenzione dei media. Negli ultimi cinque anni, infatti, sono stati eseguiti piu’ di due milioni e mezzo di controlli sull’emissione di scontrini e ricevute fiscali. I cittadini, ha concluso Di Paolo, “sono ora consapevoli che l’evasore fiscale non e’ un modello ma un peso e un pericolo per la collettivita’”.