William Semiao Cock, il trans trovato morto ieri mattina a Novara, e’ stato ucciso durante una rapina, ma probabilmente gli assassini hanno infierito su di lui proprio perche’ era un trans, quasi per gioco. La loro e’ stata infatti una foga di stampo omofobo, secondo quanto emerso dalle indagini che hanno portato i Carabinieri ad arrestare Paolo Gnemmi, 35 anni, di Fara, e Rocco Timpano, 36 anni, di Ghislarengo (Vc), a completamento delle indagini iniziate dalla Squadra Mobile di Novara.
Si tratta di due individui gia’ noti alle forze dell’ ordine proprio per le loro attitudini violente. I due si erano resi protagonisti di un’altra aggressione a un trans pochi minuti prima di uccidere Semiao Cock: uno dei due aveva ‘agganciato’ un transessuale vicino a corso Vercelli e lo aveva portato in un’area appartata quando era balzato fuori anche il secondo. In questo caso il trans era riuscito a rinchiudersi nella sua auto (alla quale Gnemmi e Timpano avevano bucato uno pneumatico) e gli aggressori avevano desistito. Ma mezz’ora dopo, proprio mentre la mancata vittima stava denunciando il fatto (”ho visto la morte” in faccia – ha detto l’uomo ai carabinieri, con terrore), Gnemmi e Timpano hanno concordato una prestazione con Willian, riuscendo a portare il trans vicino al canile Enpa. A questo punto, secondo la ricostruzione dei Carabinieri – Gnemmi si e’ accanito su di lui accoltellandolo in piu’ parti del corpo, e subito dopo Timpano l’ha colpito a bruciapelo con due colpi di pistola al torace. I due sono poi fuggiti e dopo poche decine di metri hanno gettato dal finestrino il telefonino della loro vittima, praticamente l’unico bottino della rapina. Le indagini hanno imboccato la pista giusta quasi subito anche grazie alla testimonianza del transessuale sfuggito agli assassini che ha descritto l’auto dei due, una vecchia Peugeot, e anche l’uomo che lo aveva agganciato, Gnemmi. In breve i carabinieri hanno identificato i due nonche’ ritrovato l’arma usata nel delitto: la stava sotterrando Timpano, dietro al suo distributore di benzina, proprio mentre i carabinieri stavano andando ad arrestarlo. Ai militari che gli chiedevano cosa stesse facendo, in un primo momento ha detto che stava sotterrando dei rifiuti tossici. Una bugia che gli e’ servita a ben poco: l’uomo e’ stato immediatamente arrestato e poco dopo le manette sono scattate anche per il suo complice.