In piazza Maggiore a Bologna per i funerali diLucio Dalla c’erano piu’ di 30.000 persone. La questura non da’ cifre ufficiali, ma considerate le metrature della piazza e di quelle attigue, Re Enzo e Nettuno, la cifra viene considerata piu’ che realistica. Cifra che aumenta ancora considerando le persone entrate in chiesa, almeno tremila.

L’ultimo saluto a Lucio Dalla arriva dai colli bolognesi. Questa era la sua volonta’. Lo stesso fece, infatti, con la scomparsa della madre, quando chiese di ‘dirottare’ il carro funebre per arrivare Bologna dall’alto e disse: “quando tocchera’ a me – rivelano i suoi amici piu’ cari – vorro’ fare lo stesso percorso”. E cosi’ e’ stato. Il carro funebre, dopo aver lasciato la Basilica di San Petronio, al termine dei funerali, ha deviato su Via Castiglione Alta, una strada panoramica sui colli di Bologna e Via San Mamolo, prima di giungere al cimitero. Accanto alla bara, gli amici carissimi Marco Alemanno, Ron e l’artista Stefano Cantaroni, autore del dipinto ‘Ultima cena’ esposto nel cortile di Palazzo D’Accursio durante la camera ardente. La bara di Lucio e’ stata introdotta in un tombino a muro poco distante dalla tomba della madre Jole e del padre Giuseppe al primo piano del cimitero della Certosa.

L’epigrafe non e’ ancora pronta, quindi sul loculo e’ stata appoggiata la corona di fiori del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una folla di circa 400 persone tra cui alcuni tifosi del Bologna con le sciarpe rosso-blu hanno applaudito il feretro del cantautore scomparso, al suo arrivo al cimitero. In tantissimi sono rimasti assiepati per oltre un’ora contro le transenne in attesa di rendere omaggio alla tomba dell’artista. Non sono mancati i cori (“Lucio, Lucio”) e le canzoni con i primi versi di un’improvvisata ‘L’anno che verra’. Un fan ha posato sotto il tombino un biglietto di affetto: “Buon compleanno Lucio. D’ora in poi, senza di te, la vita sara’ meno bella. Ci vediamo nel secondo tempo. Ciao Lucio”. Durante l’ultima benedizione, anche il ricordo di padre Mario Micucci, direttore della chiesa Certosa: “sicuramente Lucio non morira’ nel cuore di tantissima gente che lo ha amato, restera’ parte di noi. Ho avuto l’onore di conoscerlo – ha concluso il religioso e di vedere la sua semplicita’ e la sua umanita’”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui