ll premier Vladimir Putin vince al primo turno la sfida elettorale più difficile da quando è al potere. Gli exit poll e lo spoglio del 50% delle schede gli attribuiscono un 64,3% di consensi che lo confermano alla guida della Russia nel ruolo di presidente. Alle presidenziali del 2004 Putin aveva ottenuto il 71,3%.
Il candidato comunista Ghennadi Ziuganov arriva secondo, con il 17,1%. Terzo posto per il miliardario Mikhail Prokhorov al 6,9%, davanti al populista Vladimir Zhirinovski (6,7%). Putin rivendica: “Vinta battaglia onesta”. Più di centomila sostenitori di Putin si sono subito radunati al Maneggio, sotto le mura del Cremlino, per festeggiare la vittoria. Salito sul palco con Medvedev, Vladimir Putin si è mostrato in lacrime davanti alle migliaia di fan, rivendicando la vittoria alle presidenziali in quella che ha definito “una battaglia aperta ed onesta”. ”Vi avevo promesso che avremmo vinto. Abbiamo Vinto – ha detto -. Gloria alla Russia”. Il presidente ‘in pectore’ ha poi aggiunto che sono stati sventati ”i tentativi di dividere lo Stato e usurpare il potere”. Poi, visibilmente commosso, ha aggiunto: “La nostra gente è in grado di distinguere il desiderio di rinnovamento dai tentativi di organizzare le provocazioni politiche per distruggere l’ordinamento statale e usurpare il potere”. Per l’attuale il voto è stato “un test per tutto il popolo sulla maturità politica, sull’indipendenza e sull’autodeterminazione”. Ziuganov: “Piovra mafiosa su elezioni”. In realtà, gli sconfitti parlano di brogli e di voto illegittimo. Il leader del partito comunista russo, Ghennadi Ziuganov, poco dopo la chiusura delle urne, ha commentato: “Non ritengo le elezioni del 4 marzo trasparenti e giuste, non sono legittime”. Oltre ad accusare “la piovra mafiosa” di aver toccato anche la commissione elettorale. Ma verrà presto il tempo di rispondere della “piovra”, secondo Ziuganov. Dal suo quartier generale, il leader comunista ha attaccato ancora il programma elettorale di Putin, sostenendo che è irrealizzabile. Compresa la soluzione dei problemi demografico, dell’alcolismo e della tossicodipendenza. Ziuganov ha detto che non riconoscerà il risultato, definito “ingiusto e non trasparente”. Il capo della sua campagna, Ivan Melnikov, ha accusato le autorità di aver creato numerosi seggi supplementari per sfuggire ai controlli. Prokhorov: “Elezioni non oneste, ma farò partito”. Anche l’oligarca Mikhail Prokhorov ha detto di non ritenere “oneste” le presidenziali, ma ha spiegato di aver accettato di ”giocare con le regole altrui” per creare una base per il suo nuovo partito. Il magnate, che spera a fines spoglio di superare il 10%, ha aggiunto di aver partecipato alla corsa per il Cremlino per far conoscere all’opinione pubblica le proprie idee. Gorbaciov: “Voto non rispecchia gli umori del Paese”. L’ex presidente dell’Urss, Mikhail Gorbaciov, si aggiunge a chi dubita del risultato delle presidenziali. ”Ci sono grandi dubbi che il risultato del voto rifletta gli umori reali della società. Tuttavia – ha aggiunto – se non ci sono prove documentali delle falsificazioni di massa è difficile parlarne”. L’opposizione denuncia: “Osservatori picchiati”. Sarebbero stati picchiati degli osservatori dell’opposizione in una cittadina fuori Mosca, Zheleznodorozhny, in base alle informazioni diffuse da Denis Bochkarev, un esponente delle proteste. La polizia non ha per ora dato alcuna informazione in merito. Il gruppo di osservatori-giornalisti del periodico locale Voce dei cittadini , Elisabetta Klepikova e Daniel Sukharev, da Mosca, dopo essere stati cancellati dal seggio numero 530 stavano andando a sporgere denuncia, quando sono stati fermati e brutalmente aggrediti. Webcam mostra irregolarità. A sostenere le accuse degli oppositori ci sono alcuni video che sarebbero stati ripresi dalle webcam presenti nei seggi. In uno di questi, proveniente da un seggio elettorale nella regione del Caucaso, si vedono alcune persone non identificate inserire una scheda dopo l’altra nelle urne. Il video è apparso su Internet e la Commissione elettorale centrale di Mosca ha subito fatto sapere che i risultati del seggio saranno invalidati. L’affluenza alle elezioni, secondo i dati ufficiali, è stata del 63,37%. Alle presidenziali del 2008 il dato si era attestato al 69,7%. La giornata elettorale è stata caratterizzata anche da segnalazioni di brogli e da un inedito “voyeurismo elettorale” con un milione di internauti incollati al pc per seguire il voto tramite le webcam. Putin si è presentato al seggio a sorpresa insieme alla moglie Liudmila, da tempo scomparsa dalle scene pubbliche. Alla domanda se fosse a conoscenza di brogli, il capo del governo ha risposto: “Io ho dormito bene, ho fatto un po’ di sport, poi sono arrivato qui. Non ho avuto contatti con il mio staff”. I rivali di Putin, insieme all’Ong Golos e agli osservatori del partito Iabloko hanno denunciato vari episodi di brogli e di irregolarità. Da un giro in alcuni seggi della capitale, l’agenzia Ansa ha constatato che la segretezza del voto non era così blindata: le cabine non erano chiuse completamente dalle tendine, mentre molti elettori infilavano la scheda aperta nelle urne trasparenti lasciando intravvedere la loro preferenza.