Davide Boni, il presidente leghista del consiglio regionale della Lombardia indagato per corruzione dalla Procura di Milano, resta al suo posto. Ricevuta l’informazione di garanzia ha subito dichiarato la sua estraneità e attraverso il legale si è detto pronto per l’interrogatorio davanti ai magistrati
ma di lasciare la carica di presidente del consiglio non ci pensa: “Nottata un po’ agitata – ha scritto sul suo profilo Facebook – ora però sono in ufficio, oggi sarà una giornata lunga, comunque vi auguro ogni bene, si comincia con gli appuntamenti…”. Appare evidente, però, che l’inchiesta che ha coinvolto Boni rischia di trasformarsi in un fiume in piena che potrebbe travolgere la Lega e infatti Umberto Bossi ha evitato di andare a Roma e nella sede nazionale di via Bellerio ha incontrato il presidente del consiglio regionale per avere direttamente da lui le notizie. Una decisione sul futuro di Davide Boni potrebbe arrivare domani al termine della segretaria politica che è stata convocata in tutta fretta. Roberto Maroni, che ha espresso la sua solidarietà al presidente del consiglio regionale, domani avrebbe dovuto essere in Friuli per una serie di incontri ma ha annullato tutti gli appuntamenti proprio per essere in via Bellerio. La bufera non si è abbattuta però solo sulla Lega. L’ ennesima inchiesta giudiziaria che coinvolge un politico della maggioranza in Regione Lombardia potrebbe infatti sfociare in una crisi politica. Le dimissioni di Boni sono auspicate da Sara Valmaggi (Pd), uno dei due vicepresidenti del consiglio, secondo la quale: “L’aspetto giudiziario è solo la punta dell’iceberg. Il dato politico è l’incapacità di tenuta di questa maggioranza, di cui il presidente Formigoni dovrebbe prendere atto. Il vero risanamento passa dal ritorno alle urne”. Non la pensa così Roberto Formigoni il quale, proprio come quando per altre inchieste sono stati arrestati altri due membri della sua maggioranza, Franco Nicoli Cristiani e Massimo Ponzoni, ha voluto distinguere la responsabilità personale da quella politica. “C’é una questione morale – ha dichiarato Formigoni – su cui è bene che tutti, non certo solo la politica, riflettano”, ma sul futuro della sua giunta non ha dubbi: “Stiamo ottenendo risultati importanti, la nostra azione di governo proseguirà. Il presidente della Lombardia mette anche in guardia da “un gioco di scaricabarile fra i partiti”. Le dimissioni dall’ufficio di presidenza sono state date da Nicoli Cristiani, Ponzoni e Filippo Penati: “Chiarirà in termini molto precisi la sua estraneità – ha commentato Formigoni parlando di Boni – oppure farà passi conseguenti. I suoi colleghi si sono dimessi, sono convinto che Boni terrà un atteggiamento coerente, ma non facciamo processi sommari”.