All’ospedale Cotugno di Napoli i 100 posti letto dedicati ai pazienti Covid in questa fase epidemica, considerata a basso impatto, sono stati progressivamente tutti saturati. Ieri mattina, allo smonto del turno dei medici, in pronto soccorso c’erano quattro o cinque pazienti ospitati in uno dei 12 posti letto tecnici ricavati nella prima linea. Il Cotugno, ospedale monospecialistico per le malattie infettive, può contare in totale circa 270 posti letto che, nella fase acuta dell’epidemia, erano tutti dedicati al Covid. Attualmente è tornato per 170 unità e una linea rianimativa, all’assistenza di pazienti affetti da Aids, meningite, tetano, encefaliti erpetiche, tubercolosi, polmoniti batteriche e tutte le altre patologie ed emergenze infettivologiche ma diverse da quelle provocate da Sars-Cov-2. Ora, da un paio di settimane, il livello della pressione del Coronavirus è salito in maniera lenta ma costante. Un anno fa, a fine luglio, dopo un lockdown totale e durissimo, durato fino a maggio, di pazienti al Cotugno ce n’erano pochissimi, solo una decina. Oggi che le misure di protezione sono molto più blande e che per tutta la primavera si è andati avanti con una necessaria convivenza, siamo invece già a 100 con 7 pazienti in rianimazione. L’unico l’argine ad una nuova esplosione di casi, è rappresentato dal vaccino. Anche al Loreto, che è il secondo Covid center della città, i ricoveri sono in aumento: sono 32 i pazienti in degenza ordinaria (su una disponibilità di 50 attivi) mentre in terapia sub intensiva si è arrivati a 9 sfiorando la capienza massima di 10. Due i casi in intensiva. Lunedì 2 agosto erano 23 in degenza ordinaria 6 in subintensiva e 1 in intensiva e lunedì 26 luglio 22 in degenza ordinaria e 4 in subintensiva e 2 in intensiva. Un aumento costante.