Oggi sarà il giorno della lista over che potrebbe presentare clamorose sorprese ma soprattutto di Diego Perotti. Per la verità lo è stato già ieri, quando è arrivato in un hotel di Vietri sul Mare, si è recato in sede sociale per firmare e poi al Mary Rosy per un allenamento differenziato. Ma niente deposito contrattuale in Lega, pare per piccolissimi dettagli ancora da sistemare. Quindi, niente ufficialità. Slitta tutto ad oggi. Pure la pubblicazione della foto di rito in realtà scattata ieri e non pubblicata, ma comunque hackerata dai soliti cercatori di likes facili sui social. Lo chiamano «el monìto», scimmietta, con accento sulla i. Dando forza alla prima sillaba diventa mònito, quello di Sabatini: «I giocatori forti non hanno bisogno di tempo, ma di campo». Perotti è un’eccezione. Non gioca dal 29 novembre 2020. Arriva da svincolato, libero da sette mesi e inattivo da quattordici a causa di un infortunio. Firma fino a giugno a cifre contenutissime, quasi gratis. Altro che i 3 milioni annui che ha percepito fino all’anno scorso (anche al Fenerbahce, stipendio pagato dalla Roma per via di una clausola che lo prevedeva, qualora il giocatore non avesse superato un tot numero di partite: ne ha giocate 4, ndA). Perotti non accetta Salerno per soldi o per svernare. Lo fa per rilanciarsi e tornare «campione». Vestirà l’88, suo anno di nascita. Ivan Radovanovic è suo coetaneo, pure lui con tanta voglia dopo sei mesi trascorsi da separato in casa al Genoa. «Non vedo l’ora di tornare a condividere campo e spogliatoi con i compagni. La prendo come una battaglia, sono abituato a combattere nella mia vita. È una sfida affascinante, ci credo tanto e non ci ho pensato due volte prima di accettare ha detto ieri ai media ufficiali del club Ho scelto il numero 16 perché era quello di De Rossi, ancora oggi mi ispiro a lui. Ringrazio il mister che mi ha voluto e Sabatini per le belle parole nei miei confronti: sono anni che ci conosciamo in giro per i campi. Sono pronto, l’unica strada per la salvezza è un grande gruppo, ma non possiamo farcela da soli, ci serve la grande mano dei tifosi». I brasiliani Ederson e Mikael Filipe saranno in Italia stasera e domani si alleneranno con Colantuono.

A proposito di quest’ultimo, Augusto Carreras, vicepresidente dello Sport Recife, chiarisce che la trattativa «è iniziata venerdì sera e si è conclusa domenica con la firma del contratto». L’attaccante arriva in prestito oneroso (800mila euro) fino al 30 giugno con diritto e obbligo di riscatto. La particolarità è che il cartellino è detenuto per il 70% dal club brasiliano e per il restante 30% dall’atleta, prassi comune in Sudamerica. L’obbligo di riscatto (del 70% del cartellino) scatta in caso di salvezza per 2,75 mln; sborsandone 5, tuttavia, la Salernitana avrebbe facoltà di riscattare il 70% di Mikael in qualsiasi momento. Nessuno dei due verdeoro fa cumulo in lista, sono entrambi del ’99 e quindi under. A mezzanotte, sul filo della scadenza, la Salernitana ha depositato in Lega A l’elenco degli over, mentre gli under (nati dal ’99 in poi) sono illimitati: saranno resi noti oggi i nomi dei cinque esclusi. Chissà che non sia qualcuno in più. Non è da escludere che Sabatini stia valutando l’ingaggio di un ulteriore elemento svincolato tra centrocampo e attacco. C’è un massimo di 21 unità per i granata, che non possono raggiungere quota 25 perché sprovvisti di 4 over cresciuti nelle proprie giovanili. Tagli inevitabili: fuori Kalombo, in procinto di accasarsi all’estero, due portieri (forse Guerrieri e Fiorillo, che però possono entrare o uscire settimanalmente in caso di necessità). Gli altri indiziati sono Strandberg – eletto nell’undici ideale del 2021 dai suoi colleghi connazionali – e uno tra Capezzi e Schiavone, vittime di tempi lunghi di recupero dai rispettivi infortuni, non da «instant team». Occhio pure a Kechrida. Si diceva degli altri campionati con campagne acquisti ancora in corso. In Russia la finestra chiude tra venti giorni; mercato aperto fino all’8 febbraio in Turchia (il Karagumruk aveva cercato Ribéry, ndA), all’11 in Montenegro e Serbia, al 14 in Romania e Ungheria, al 15 in Croazia, Svizzera e Slovenia, al 21 in Slovacchia, al 28 in Bulgaria e Polonia, per restare in Europa. Entro venerdì va depositata pure la lista atleti dei 25 in cui calcolare l’eventuale 35% di positivi per rinviare una partita causa Covid.

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