«Il dipartimento di polizia di Mount Pleasant è stato contattato da una chiamata di emergenza arrivata al 911 il 17 febbraio, alle 9:37 circa. All’arrivo degli agenti di polizia siamo stati indirizzati dal personale scolastico nella stanza del dormitorio annessa all’edificio principale per un suicidio. È sembrato essere per impiccagione e dunque abbiamo iniziato immediatamente le indagini». Lo ha detto in un’intervista a Sky TG24 Paul Oliva, capo della polizia di Mount Pleasant, in merito a quanto fatto dalla polizia subito dopo il ritrovamento del corpo di Claudio Mandia, lo studente diciassettenne originario di Battipaglia trovato morto pochi giorni fa nella sua stanza alla EF Academy. Su un coinvolgimento di altre persone in quanto successo Oliva ha detto che «a questo punto stiamo ancora raccogliendo prove, anche video. La scuola sta collaborando e ha fornito tutto. In questo momento posso dire che non è stato trovato nella sua normale camera del dormitorio dove trascorreva la maggior parte del suo tempo a scuola». Oliva, comunque, alla domanda sulla possibilità, da parte dello stesso studente, di poter uscire o meno dalla stanza in cui era stato chiuso, ha preferito non commentare questo punto «perché è parte dell’indagine per determinare se c’è qualcosa di criminale che potrebbe aver contribuito alla sua morte. Questo è il modo in cui stiamo portando avanti le indagini. Stiamo esaminando tutti gli aspetti di ciò che può aver contribuito alla morte di Claudio Mandia».

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