Un fiore all’occhiello della pubblica istruzione della provincia di Caserta. Col passare degli anni grazie alla professionalità e alla dedizione del personale scolastico il liceo scientifico “Giancarlo Siani” di Sant’Arpino, sede distaccata di Aversa, ha scalato la classifica dei migliori istituti di Terra di Lavoro. Più che lodevole il lavoro svolto dalla dirigente scolastica Rosaria Barone che si è sempre prodigata per valorizzare la succursale che accoglie un’ampia platea di studenti provenienti dalla zona atellana. Ma purtroppo come spesso accade le istituzioni locali non sono al passo con il mondo della scuola. Un vero peccato perché senza il volano delle amministrazioni comunali l’attività didattico-formativa ne risente fortemente. I problemi maggiori sono strutturali. Gli edifici sono carenti e non consentono agli operatori del settore di svolgere il proprio dovere in condizioni dignitose e soprattutto in sicurezza. È il caso del “Siani” di Sant’Arpino. L’immobile di via Mormile presenta numerose criticità. E nonostante la Provincia di Caserta abbia intimato all’ente di mettere a norma la struttura dal Palazzo ducale, sede del municipio, non sono ancora giunte risposte concrete. Al punto che nei giorni scorsi, durante lo svolgimento degli esami di maturità, c’è stato un blitz dei vigili del fuoco. I pompieri hanno verbalizzato la “mancata adozione di misure di prevenzione incendi” e constatato che “i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi non sono sottoposti a manutenzione tecnica”. L’ufficio prevenzioni incendi dei vigili del fuoco ha disposto la sospensione dell’attività scolastica o in alternativa l’esercizio solo al piano terra con meno di 100 persone presenti nell’istituto. Solo così è stato possibile completare gli esami di maturità. Ma stavolta la chiusura dell’edificio è stata scongiurata davvero per un soffio. Il rammarico maggiore è che non si tratta di un fulmine a ciel sereno. In seguito a esposti il “Siani” di Sant’Arpino già da tempo è nel mirino della Provincia. Il 3 novembre 2021 si è svolto un sopralluogo congiunto presso l’edificio di via Mormile seguito da una riunione alla casa comunale tra Vito Buonomo, responsabile del procedimento, l’allora e attuale assessore alla Pubblica Istruzione Loredana Di Monte, Paolo Madonna, dirigente del settore Edilizia dell’ente dell’ex Saint Gobain, e l’avvocato Franco Laudante, anche lui presente per conto della Provincia. Dall’esame della documentazione prodotta dal Comune e sulla scorta di quanto emerso dal sopralluogo fu stabilito che l’ente locale doveva “con ogni consentita urgenza” provvedere all’effettuazione di una serie di interventi: adeguamento dell’immobile alla normativa antincendio, conformazione a norma degli impianti elettrici e riparazione delle infiltrazioni al soffitto di due aule del secondo piano. Alla luce degli interventi da effettuare i rappresentanti della Provincia Madonna e Laudante chiesero ai delegati del Comune di “provvedere, nel più breve tempo possibile, alla risoluzione delle problematiche di che trattasi, assegnando il termine di 90 giorni con decorrenza 4 novembre 2021”. Da allora, cioè dopo ben 8 mesi, l’amministrazione di Sant’Arpino non ha ancora provveduto a mettere a norma la struttura, come conferma il verbale dei vigili urbani redatto lo scorso 28 giugno (link in basso). Incredibile. Per negligenza o incapacità i governanti locali stanno mettendo seriamente a rischio il futuro di una succursale divenuta nel corso degli anni un punto di riferimento per migliaia di famiglie. Se non saranno completati i lavori prescritti dalla Provincia è molto concreta la possibilità, che sarebbe una vera iattura, della chiusura del plesso di via Mormile. Eppure si tratta di interventi non particolarmente onerosi dal punto di vista finanziario. Anche per questo non si comprende perché gli amministratori non appostino le risorse necessarie per mettere in sicurezza l’edificio. Egregio assessore Di Monte, lei che in campagna elettorale e in ogni dove ha rimarcato il suo impegno per le scuole cittadine quando si dà una mossa e una volta e per tutte mette mano alla risoluzione dei problemi strutturali del “Siani”? Esimio delegato all’Edilizia scolastica Giovanni D’Errico quanto altro tempo durerà il suo letargo? L’inizio del nuovo anno scolastico è alle porte. Senza la messa in sicurezza dell’immobile la Provincia di Caserta non darà l’ok per l’apertura dell’istituto. Centinaia di studenti e famiglie saranno allo sbando. Dovranno frequentare la centrale di Aversa con enormi disagi logistici, ingenti esborsi di denaro e con lo spettro dei doppi turni. L’encomiabile lavoro della preside Barone e del personale docente e amministrativo sarà gettato all’aria per l’inerzia del Comune. Un disastro, insomma. Non c’è niente di peggio della chiusura di un istituto che sul piano didattico-formativo è un’eccellenza. Il sindaco Ernesto Di Mattia che, va detto, ha ereditato questa situazione ha allo stesso tempo il dovere di correre ai ripari. Il “Siani” di Sant’Arpino è una risorsa della zona atellana. Va salvaguardato. Deve restare aperto ad ogni costo. È una battaglia di civiltà.

Mario De Michele

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