Nuova stangata sulle bollette della luce: dal primo ottobre e per il prossimo trimestre il prezzo di riferimento dell’energia elettrica sarà di 66,01 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse, con un rincaro del 59% rispetto a luglio e del 122% in un anno. Il maxi aumento arriva nonostante «un intervento straordinario, ritenuto necessario per le condizioni di eccezionale gravità della situazione» dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, che ha consentito di limitare almeno in parte l’incremento dei prezzi per le famiglie ancora nel mercato tutelato. Senza questa mossa le tariffe sarebbero infatti raddoppiate, spiega ancora l’autorità, per colpa «dei prezzi all’ingrosso del gas, giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, dei timori sulla sicurezza dei gasdotti e delle tensioni finanziarie». Nel terzo trimestre 2022 il prezzo unico nazionale dell’elettricità (Pun) è infatti pressoché raddoppiato rispetto ai tre mesi precedenti e quasi quadruplicato rispetto al livello medio del corrispondente trimestre del 2021. L’aumento annunciato ieri porta per quest’anno la spesa per l’elettricità per la famiglia-tipo (con consumi medi di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW) a circa 1.322 euro, oltre il doppio rispetto ai 632 euro del 2021. L’intervento «eccezionale» dell’Autorità si somma ai provvedimenti del governo, che con il decreto Aiuti bis aveva già azzerato gli oneri di sistema, una voce che pesa sulla bolletta. Confermato anche il potenziamento dei bonus sociali elettricità e gas che, per il quarto trimestre consecutivo, consentiranno alle famiglie a basso reddito di compensare «in misura significativa» gli effetti degli aumenti. I bonus, erogati direttamente in bolletta, spettano a chi ha un Isee fino a 12.000 euro (20.000 euro per i nuclei numerosi). L’aggiornamento trimestrale delle bollette riguarda per la prima volta soltanto l’energia elettrica. In base al nuovo metodo di calcolo introdotto a luglio dall’Arera il prezzo del gas per i clienti ancora nel sistema tutelato verrà aggiornato infatti da ora in poi alla fine di ogni mese, in base alla media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso italiano. Anche la fatturazione, se i sistemi del venditore lo consentono, potrà diventare mensile. Il metodo sarà in vigore fino al termine della tutela gas per i clienti domestici, previsto per gennaio 2023. Su questa data però l’Autorità ieri ha inviato una segnalazione a Governo e Parlamento ribadendo la richiesta «che la scadenza venga posticipata». Nella stessa segnalazione, «viste le criticità del momento», l’Autorità chiede di posticipare la fine della tutela elettrica per le microimprese (prevista per il prossimo primo gennaio) e «di conseguenza anche quella per i clienti domestici» (fissata nel 2024). Una conferma indiretta di come per le famiglie i prezzi del sistema tutelato siano generalmente più bassi di quelli riservati a chi ha scelto di passare al mercato libero. «L’eccezionalità della situazione, con un conflitto che rende incerte le forniture e continua a spingere in alto i prezzi – afferma il presidente di Arera, Stefano Besseghini – ha meritato un intervento altrettanto eccezionale, anche considerando che il Parlamento e il Governo sono impegnati in una fase di transizione. Un raddoppio delle bollette – ha concluso Besseghini – avrebbe potuto spingere all’aumento della morosità, mettendo ulteriormente in difficoltà le famiglie e il sistema energetico».