“Il tema non è fare nuove norme, la domanda che dobbiamo porci è perché, nonostante un ottimo quadro normativo, ci sono ancora molti, troppi, casi di violenza sulle donne”. Come sempre Valeria Valente va al cuore del problema. A margine del convegno sull’attività della Commissione Femminicidio, presieduta dalla senatrice, l’esponente del Pd sottolinea che “le norme sono generali e astratte, poi devono essere interpretate e applicate”. E aggiunge: “In mezzo c’è la ricostruzione e la valutazione dei fatti, l’individuazione della fattispecie di reato, la decisione di un giudice. Dobbiamo ancora superare stereotipi e pregiudizi. Sono ancora molti gli italiani che colpevolizzano le donne che subiscono violenza. Serve poi una specializzazione più incisiva in tutti gli attori della ‘filiera’: dall’ufficiale di polizia giudiziaria, agli avvocati e ai giudici”. L’importante iniziativa si è tenuta nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. I lavori, introdotti dalla senatrice Valente, sono stati aperti dal presidente del Senato Ignazio La Russa e dal presidente del consiglio Giorgia Meloni. I numeri sono impietosi: dal primo gennaio al 20 novembre 2022 ci sono stati 273 omicidi, con 104 vittime donne, di cui 88 uccise in ambito familiare o affettivo. Di questi ben 52 sono state uccise dal partner o dall’ex. A donne uccise corrispondono bambini rimasti orfani. “Sui figli delle vittime – osserva Valente – abbiamo profuso il massimo sforzo e ottenuto ottimi risultati, non credo si potesse fare di più”. Più in generale la Commissione Femminicidio, grazie all’impulso della senatrice dem, ha svolto un lavoro encomiabile. Anche se purtroppo è ancora lunga la strada per contrastare più efficacemente, fino a debellarlo, il fenomeno della violenza sulle donne.

Mario De Michele

LA VIDEO INTERVISTA A VALERIA VALENTE



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