Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla direttiva sulle “Case Green”. Un pacchetto di norme che promuove la ristrutturazione degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi immobili. Ogni Paese dovrà stabilire standard minimi di efficienza energetica entro il 2027, da attuare a partire dal 2030. “Andare nella direzione dell’efficientamento energetico – osserva Piergiorgio Cortelazzo ai microfoni di Italia Notizie – è sicuramente giusto, ma bisogna evitare che si trasformi in un colpo di scure che si abbatte sui cittadini, costretti ad affrontare costi insostenibili”. Il deputato di Forza Italia, componente della commissione Ambiente della Camera, mette in rilievo i punti deboli di una misura che non contempla, ad esempio, le differenze “strutturali” dei Paesi membri dell’Ue. “La gran parte del patrimonio immobiliare italiano – fa notare Cortelazzo – non è recente ed ha delle precise specificità. È necessario tener conto delle condizioni reali in cui versano tantissime famiglie italiane”. La rigorosa applicazione della direttiva europea richiederebbe in Italia la ristrutturazione di due edifici su tre. Secondo alcune stime la spesa necessaria in sarebbe attorno ai 1.400 miliardi di euro, in pratica un anno di Pil. “Servono degli accorgimenti – sottolinea Cortelazzo – anche sotto il profilo temporale. Bisogna trovare una soluzione politica a un processo sicuramente positivo come quello del risparmio energetico, ma indispensabile considerare che in Italia il patrimonio immobiliare è per l’80% di proprietà privata. Quindi i costi, che sono ingenti, ricadrebbero in gran parte sui cittadini”.
Mario De Michele
LA VIDEO INTERVISTA A PIERGIORGIO CORTELAZZO