Era stato condannato a due anni con possibilità di trasformare la pena in un risarcimento da 24mila euro al Comune di Milano. Ieri, per Pietro Rinaldi, amministratore unico di Giffoni Media Service, società controllata dall’Ente Autonomo Festival, è invece arrivata l’assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste. Rinaldi era difeso dagli avvocati Michele Tedesco e Luca Ricci. Era stato accusato di frode in pubbliche forniture assieme all’ex comandante della polizia municipale di Milano, Antonio Barbato. Quest’ultimo era stato accusato anche di falso in atto pubblico. Al centro dell’inchiesta della procura di Milano vi era un bando per l’affidamento di tre filmati divulgativi sulla sicurezza stradale e un corso ai vigili sui nuovi linguaggi. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2015 e la primavera del 2016 quando Milano ospitò l’Expò. Così i corsi per i vigili urbani furono sospesi in attesa di essere poi completati a Giffoni. Il comandante dei vigili milanesi attestò che erano stati completati senza verificarne l’effettivo andamento. Rinaldi, invece, realizzò i video con dei testimonial d’eccezione, come Andrea Bocelli, Malika Ayane ed altri ma realizzò quattro dvd mentre nel bando erano previsti soli tre. «La sentenza di oggi mi riempie di gioia – ha dichiarato Pietro Rinaldi – Ho sofferto molto in questi lunghi mesi e voglio ringraziare quanti – iniziando da tutto il team del Giffoni Film Festival – mi sono stati vicini. Un abbraccio convinto al Direttore e Fondatore Claudio Gubitosi che non mi ha fatto mai mancare, anche nelle sue testimonianze al tribunale di Milano, la sua totale partecipazione. Ringrazio anche gli avvocati Michele Tedesco e Luca Ricci per il loro prezioso, appassionato e determinante supporto. Sono ancora a Milano e, nelle ultime ore, ho avuto modo di apprezzare ancora di più il valore della giustizia. A volte si incappa in percorsi un po’ tortuosi, come nel mio caso, ma l’importante è che l’ordine, la trasparenza e la legittimità degli atti abbiano portato a questa sentenza».

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