L’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria avviera’ un’indagine interna per fare chiarezza su quanto accaduto a Claudio, il giovane gay di 28 anni, prima aggredito e malmenato per strada e poi umiliato da un infermiere nel nosocomio dove era andato per ricevere le prime cure.

E’ stato il sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena, incontrando i rappresentanti del comitato cittadino Arcigay, a dare la notizia dell’indagine interna all’ospedale appresa dopo avere contattato telefonicamente il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Carmelo Bellinvia. Il sindaco, inoltre, dopo avere manifestato solidarieta’ a Claudio augurandogli ”pronta guarigione”, ha manifestato l’intenzione di seguire l’evolversi giudiziario della vicenda per costituire parte civile l’ente nei confronti dei responsabili dell’aggressione. ”La nostra – ha detto Arena – non e’ una citta’ omofoba, e i comportamenti scellerati di qualche bullo dalla mentalita’ distorta non possono essere assunti a simbolo di una intera comunita”. Da destra e da sinistra, per tutto il giorno, e’ stato un coro di solidarieta’ bipartisan ma anche di indignazione intorno alla vicenda del ragazzo colpito con un pugno in volto per non essersi intimidito davanti alle pesanti ingiurie di un gruppo di suoi coetanei e costretto, poi, a subire anche l’ironia di un paramedico che gli ha consigliato di frequentare le ragazze offrendosi per indicargli anche uno psicologo. In tanti gli hanno manifestato vicinanza: a partire dalle organizzazioni nazionali per la tutela dei diritti degli omosessuali di diverso orientamento politico, dai movimenti giovanili di alcuni partiti e da rappresentanti istituzionali. Netta la presa di posizione di Enrico Oliari di Gaylib (gay di centrodestra) che ha chiesto per l’infermiere (peraltro suo collega), la cancellazione dall’Ipasvi, l’ordine di categoria. ”Un infermiere cosi’ – ha sentenziato Oliari – è un disonore per l’intera categoria: se fossimo stati nel nord Europa o in Germania, sarebbe già sotto processo”. Non meno dura Imma Battaglia, presidente di Di’Gay Project. ”A volte – ha sostenuto – le affermazioni, gli atteggiamenti e i comportamenti omofobi feriscono piu’ della violenza fisica”. Intanto Claudio, assieme al suo compagno che ha assistito all’aggressione venerdi’ sera, e’ fuori citta’ per completare una serie di esami clinici.

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