I familiari di sei operai morti per mesotelioma per aver respirato, secondo l’accusa, fibre di amianto lavorando, tra la fine degli anni ’70 e la fine degli anni ’80, negli stabilimenti milanesi della Pirelli hanno rinunciato a essere parte civile nel processo che vede imputati undici ex dirigenti della societa’ per omicidio colposo e lesioni colpose.
L’uscita dal dibattimento degli eredi delle vittime fa seguito ai risarcimenti versati dalla storica azienda di pneumatici al termine di transazioni ‘stragiudiziali’. Il processo, scaturito dalle indagini del pm di Milano Maurizio Ascione, vede al centro 20 casi di lavoratori deceduti e quattro casi di operai che si sono ammalati di forme tumorali. Nella scorsa udienza si era saputo che sei trattative tra Pirelli e famiglie erano andate a buon fine. Oggi dall’udienza, davanti alla Sesta sezione penale di Milano, e’ emerso che le altre trattative per i risarcimenti ad altri eredi sono invece ancora in corso. Ogni nucleo familiare, che ritirera’ la costituzione di parte civile, ricevera’ una cifra nell’ordine di centinaia di migliaia di euro (si va da 200 mila euro in su), che ovviamente varia a seconda dei casi e di variabili come, ad esempio, il numero di componenti del nucleo. Da parte di Pirelli, dunque, potrebbero arrivare alla fine risarcimenti per un totale di diversi milioni di euro. Il processo, a causa di un difetto di notifica e anche per consentire la conclusione delle transazioni, e’ stato rinviato al 24 maggio.