“Vivendi ha i suoi diritti e li eserciterà”. Così il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti risponde, il giorno dopo il via libera del cda di Tim alla vendita della rete a Kkr, a una domanda sul timore che l’opposizione del socio francese possa fermare l’operazione. Il titolo intanto è in altalena a Piazza Affati: in avvio non ga prezzo, poi sale del 4% poi scivola fino a -3,2% 2,51 centesimi, in coda al resto del listino principale. Tiene invece Vivendi (+0,44% a 8,7 euro a Parigi), che ha annunciato di opporsi “con qualsiasi strumento legale” all’accordo che verrà siglato in settimana. Secondo gli analisti di Bloomberg sul titolo pesano “l’incertezza” e “una più elevata componente di ‘earn-out’ (la maggiorazione di prezzo riconosciuta al raggiungimento di determinati obiettivi, ndr) e l’assenza della vendita della divisione sottomarina (Sparkle)”. Tim ha dato il via libera alla cessione della rete fissa a Kkr una decisione che “non riguarda le sorti della rete fissa, perché nessuno ritiene che questa operazione segnerà un freno al suo sviluppo (anzi!), né qualcuno può pensare che l’ingresso di un fondo d’investimento possa rendere meno italiana questa infrastruttura che insiste sul nostro territorio, peraltro soggetta al Golden Power e con la partecipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di F2i”. L’ad Pietro Labriola scrive ai colleghi e sottolinea: “La decisione presa riscriverà il futuro dei servizi di telecomunicazione, perché pone le basi per abbattere il debito che grava sulla più grande azienda del settore e le impedisce di puntare con decisione al suo sviluppo e a mantenere la sua leadership nel mercato”. “Il Mef ha partecipato all’offerta, abbiamo fatto un’offerta e il consiglio di amministrazione l’ha accettata – mette un punto Giorgetti – adesso ovviamente gli azionisti hanno i loro diritti, li faranno valere nelle sedi opportune: però il progetto è quello”, dice a margine dell’evento Anci Lombardia a Varese.