Identificato il ‘filo rosso’ che lega l’obesita’ e le diete eccessivamente ricche di grassi all’ aumento dei casi di diabete. La dimostrazione arriva da una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Medicine dall’equipe di Jamey Marth della University of California, Santa Barbara. In particolare e’ emerso che l’eccesso di grassi altera il buon funzionamento dei sensori pancreatici dello zucchero nel sangue e dei trasportatori molecolari che permettono ai tessuti di assorbire lo zucchero dopo un pasto, quando la glicemia del sangue aumenta. In sostanza, questo eccesso di grassi ‘spegne’ la capacita’ del pancreas di tenere sotto controllo la glicemia, ovvero sentire la concentrazione dello zucchero nel sangue, e di indurne l’assorbimento da parte dei tessuti tramite trasportatori molecolari. Secondo quanto osservato dagli scienziati, una dieta troppo ricca di grassi riduce la funzione della molecola GnT-4a glicosiltransferasi, un enzima cruciale per regolare il trasporto degli zuccheri dal sangue ai tessuti. Ripristinando la funzione di questo enzima in topolini alimentati con una dieta ricca di grassi si puo’ invece prevenire l’esordio del diabete. Gli esperti Usa pensano che la scoperta di questo meccanismo molecolare potra’ condurre alla ideazione di nuove molecole a scopo preventivo e anche terapeutico contro il diabete. Secondo gli ultimi dati, a livello globale il numero di persone malate di diabete e’ piu’ che raddoppiato dal 1980 ad oggi, passando da 153 a 347 milioni, soprattutto in America. Dalle stime eseguite, per il 70% l’aumento dei casi in tre decadi (precisamente dal 1980 al 2008) e’ imputabile all’ invecchiamento generale della popolazione (il rischio diabete sale con l’eta’), mentre per il 30% alle conseguenze di scorretti stili di vita con al primo posto l’obesita’. In Italia ci sono 3 milioni di malati di diabete. Da considerare che nel nostro paese un adulto su tre e’ in sovrappeso, uno su dieci e’ obeso e un bambino di 8-9 anni su tre e’ obeso o in sovrappeso.