«Eliminato» Nabil Qaouk. Ultimo duro colpo per Hezbollah. Stamani le forze israeliane (Idf) hanno annunciato l’uccisione dell’uomo descritto come il capo dell’ ‘unità di sicurezza preventiva’ degli Hezbollah libanesi, orfani del loro segretario generale Hasan Nasrallah. Neanche una parola, per ora, da Hezbollah, che ha invece confermato l’uccisione di Nasrallah, morto in un raid israeliano di venerdì a Beirut. In queste ore il nome di Qaouk è circolato tra quelli di chi è stato ipotizzato potesse prendere il posto di Nasrallah. Eera, secondo le informazioni dei militari israeliani, nel consiglio esecutivo di Hezbollah ed era vicino alla leadership del Partito di Dio. Un veterano, nel gruppo dagli anni Ottanta. Stando alle notizie del Times of Israel, è stato ucciso in un raid a Beirut della scorsa notte, un giorno dopo Nasrallah. Secondo le Idf, Qaouk era «coinvolto in attacchi terroristici contro lo Stato di Israele e i suoi cittadini». Era stato tra l’altro comandante militare di Hezbollah nel sud del Libano. Nel 2020 era stato colpito da sanzioni Usa. Gli Stati Uniti ne hanno evidenziato la partecipazione a nome di Hebzollah a commemorazioni di esponenti del Partito di Dio uccisi e anche a quella in ricordo di Qasem Soleimani, il comandante della Forza Quds dei Guardiani della Rivoluzione dell’Iran ucciso in un raid di un drone Usa in Iraq nel gennaio di quattro anni fa.

Israele non ha ancora deciso sull’eventualità di un’operazione di terra in Libano. Lo scrive il Jerusalem Post che cita diverse fonti di «autorevoli» e aggiunge che se arrivasse il via libera a un’incursione di terra «l’attuale piano iniziale» prevede un’operazione «limitata al sud del Libano o ad alcune aree del Libano meridionale». Ma, evidenzia il giornale dopo l’uccisione del leader degli Hezbollah Hasan Nasrallah e le notizie dei media americani, la situazione «potrebbe cambiare in qualsiasi momento», anche per un eventuale attacco del gruppo orfano del suo segretario generale. In Medio Oriente «tutto è possibile, anche la guerra», dopo l’uccisione del leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah. Lo ha detto da New York all’agenzia iraniana Fars il capo della diplomazia del governo di Teheran, Abbas Araghchi. «Tutti dovrebbero essere consapevoli del fatto che la situazione è assolutamente esplosiva e che tutto è possibile, anche la guerra», ha detto il ministro all’agenzia, legata ai Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani. Araghchi non ha risparmiato accuse a Israele e ha affermato che per questo l’Iran ha chiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu. L’esercito israeliano (Idf) ha annunciato di aver ucciso la notte scorsa Nabil Kawak, comandante dell’unità di sicurezza di Hezbollah e membro del Consiglio centrale esecutivo in un attacco nel quartiere meridionale di Beirut, baluardo dell’organizzazione sciita filoiraniana.

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