È salito ad almeno 38 il bilancio dei morti negli attacchi israeliani su diverse strutture residenziali a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo scrive Al Jazeera citando fonti mediche. Tra le vittime ci sarebbero 14 bambini rimasti soffocati dal fumo dei missili israeliani: 13 erano della stessa famiglia. L’emittente riferisce di immagini “inquietanti” dal luogo dei raid, con molti corpi che giacciono a terra nell’ospedale Nasser mentre genitori e parenti disperati salutano le vittime, già pronte per la sepoltura. L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk in un comunicato ha dichiarato che il “momento più buio” del conflitto a Gaza è stato raggiunto nel nord della Striscia, ammonendo Tel Aviv che le sue azioni potrebbero essere equiparate a “crimini di atrocità”. “Inimmaginabilmente, la situazione sta peggiorando di giorno in giorno – ha dichiarato Volker Turk in un comunicato – Le politiche e le pratiche del governo israeliano nel nord di Gaza rischiano di svuotare l’area di tutti i palestinesi: ci troviamo di fronte a ciò che potrebbe equivalere a crimini di atrocità, crimini che potrebbero anche estendersi a crimini contro l’umanità”. Più di 150 tra pazienti e personale sono intrappolati nell’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, mentre l’esercito israeliano assedia la struttura medica. Lo ha riferito ad Al Jazeera la Protezione Civile palestinese. Le forze israeliane hanno fatto irruzione stamane nell’ospedale e hanno ordinato ai pazienti di spostarsi nel cortile principale, ha riferito l’agenzia di stampa Wafa, mentre eseguivano arresti di massa. L’irruzione è avvenuta un giorno dopo che i carri armati israeliani hanno bombardato il complesso dell’ospedale, una delle poche strutture mediche funzionanti rimaste nel nord dell’enclave. Secondo il direttore dell’ospedale, Hussam Abu Safia, l’unità di terapia intensiva ha subito gravi danni dall’attacco dei carri armati, avvertendo che l’ospedale potrebbe trasformarsi in una fossa comune poiché un paziente stava morendo ogni ora a causa dell’assalto militare israeliano. “A circa 30.000 bambini nel nord di Gaza è stato impedito di ricevere il secondo ciclo di vaccinazione antipolio. Le pause umanitarie sono fondamentali per il loro benessere generale e per contenere la diffusione della polio. L’Unicef continua a chiedere un cessate il fuoco”. Così l’Unicef su X.