Con un documento scritto a quattro mani i consiglieri comunali di opposizione Mauro Baldascino, Mario De Michele, Marco Girone e Antonio Mottola chiedono le dimissioni del vicesindaco Alfonso Oliva per il “caso” Cimarosa sollevato già lo scorso 24 ottobre da Italia Notizie (clicca qui). Tralasciando il mancato bon ton, in particolare di Baldascino che è anche giornalista pubblicista, nei nostri confronti che non veniamo mai citati, nemmeno di striscio, (l’educazione è ormai un desueto valore novecentesco), la richiesta degli esponenti della minoranza è sul piano politico-amministrativo assolutamente legittima, anzi doverosa per la gravità dell’episodio. Ma non ci convince affatto la frettolosa “assoluzione” di Giovanni Gangi, responsabile dell’area Servizi istituzionali e Politiche sociali e Culturali del comune. Il dirigente ha annunciato la revoca in autotutela della determina solamente dopo che Italia Notizie ha ricostruito l’iter burocratico denunciando l’illegittimità dell’atto. Se la vicenda non avesse avuto risonanza mediatica avrebbe fatto lo stesso? Crediamo proprio di no. In assenza di una delibera di giunta e di fronte a una richiesta “fuorilegge” di Oliva, il dirigente comunale non avrebbe dovuto accogliere l’istanza illegittima del vicesindaco. Baldascino, De Michele, Girone e Mottola commettono un grave errore amministrativo quando rimarcano nel documento: “È doveroso riconoscere l’operato del Dirigente, che accortosi della palese irregolarità di questo atto, ha saggiamente annunciato in Commissione Controllo e Garanzia la volontà di annullare in autotutela la Determina, rilevando l’assenza di una volontà formale dell’Amministrazione nel sostenere economicamente l’iniziativa”. Ricordiamo ai consiglieri Baldascino, De Michele, Girone e Mottola che l’audizione del funzionario da parte della commissione Controllo e Garanzia è stata fissata dopo la pubblicazione di due articoli di Italia Notizie, come può testimoniare il presidente Antonio Farinaro. La difesa d’ufficio di Gangi è quindi totalmente fuori luogo sul piano politico e molto discutibile sotto il profilo amministrativo. La normativa sugli enti locali stabilisce l’autonomia gestionale dei dipendenti comunali. Essendo la richiesta irregolare, Gangi aveva l’obbligo di non recepirla, altrimenti si adombra una commistione tra l’attività gestionale degli uffici e, in questo caso, le richieste “politiche” del vicesindaco Oliva. Soprassedere su questo punto significa dare un pessimo segnale ai dipendenti comunali, i quali devono attenersi alle legge senza sottostare alle richieste indecenti degli amministratori. Dura lex, sed lex. Ma vale per tutti. Chiusa parentesi.
Ecco il documento di Baldascino, De Michele, Girone e Mottola. “Quanto accaduto con l’organizzazione dell’evento “Rumore Bim Festival” rappresenta un episodio gravissimo e intollerabile di gestione personalistica e irregolare della cosa pubblica da parte del Vicesindaco, Avv. Alfonso Oliva. Con un atteggiamento autoritario e padronale, il Vicesindaco ha deliberatamente forzato la macchina amministrativa, spingendo i limiti della legalità e compromettendo la trasparenza e la correttezza che devono invece caratterizzare ogni azione dell’Amministrazione Comunale. Nonostante il Sindaco avesse concesso il patrocinio morale gratuito all’evento in questione un mese prima, senza alcun impegno economico da parte dell’Ente, il giorno dell’evento, con una nota indirizzata al Dirigente, il Vicesindaco ha chiesto il pagamento del fitto del Teatro gestito dai parenti di un consigliere del suo gruppo. Un esborso economico irregolare, privo di qualunque legittimità, che manifesta un abuso di potere e una gestione del denaro pubblico che non trova fondamento nelle norme e nel rispetto dell’interesse collettivo. È doveroso riconoscere l’operato del Dirigente, che accortosi della palese irregolarità di questo atto, ha saggiamente annunciato in Commissione Controllo e Garanzia la volontà di annullare in autotutela la Determina, rilevando l’assenza di una volontà formale dell’Amministrazione nel sostenere economicamente l’iniziativa. Tale episodio mostra una condotta gravissima da parte del Vicesindaco, che ha agito senza alcuna autorizzazione formale, poiché ha manifestato una volontà amministrativa che non esisteva e che doveva essere sancita con una deliberazione di giunta. Per questi motivi, chiediamo le dimissioni del Vicesindaco Avv. Alfonso Oliva, invitandolo a prendere atto della gravità delle sue azioni e del danno che queste hanno arrecato alla credibilità dell’intera Amministrazione Comunale. La città di Aversa merita rappresentanti migliori che agiscano con integrità e rispetto per il mandato pubblico, senza mai piegare le regole democratiche ai propri interessi o a logiche di gestione personalistica. Invitiamo il Sindaco e tutta la maggioranza a prendere una posizione chiara e decisa contro questo modo di operare e ad adottare misure concrete per assicurare che la cosa pubblica sia sempre gestita con onestà, trasparenza e nel pieno rispetto delle norme”.