GRUMO NEVANO – Prosegue in maniera massiccia l’impegno che la società civile delle province di Napoli e Caserta sta mettendo in campo per spingere la cittadinanza verso il raggiungimento del cosiddetto obiettivo “Rifiuti Zero”. Nella serata di lunedì 21 maggio è stato il turno di Grumo Nevano che attraverso l’evento promosso da AttivaGrumoNevano ha ospitato, presso l’aula magna dell’I.P.I.A. “Michele Niglio”, il più alto esponente mondiale della strategia Rifiuti Zero, Paul Connett, professore di chimica e tossicologia presso la St. Lawrence University di New York.
Dopo l’introduzione curata da Sergio De Rosa, referente del sodalizio grumese, che ha aperto con una panoramica delle criticità che investono il territorio sul piano della gestione dei rifiuti, la parola è passata subito allo scienziato americano che attraverso la proiezione di una curata serie di diapositive ha illustrato i dieci step fondamentali per realizzare il cosiddetto trampolino verso il traguardo “Rifiuti Zero”.
Raccolta differenziata spinta, separazione a monte dei materiali, compostaggio domestico e/o di comunità, riutilizzo, riuso e numerosi altri consigli volti a sollecitare un radicale cambiamento del nostro approccio nei confronti di quei materiali che normalmente indirizziamo verso le pattumiere, ma che in realtà godono di potenzialità enormi in termini di recupero, tanto da definirli “materia prima seconda”.
A seguito delle diapositive, sollecitato dalle domande preparate dagli allievi delle scuole che hanno preso parte all’evento e dagli interventi del pubblico, il professor Connett ha intavolato un piacevole botta e risposta dal quale è emerso un duro richiamo alla politica ad assumersi le proprie responsabilità. Monito, dettato soprattutto dalla triste assenza di amministratori in sala, riguardante lo scarso impegno nell’istituire meccanismi di premialità per quelle realtà, tra cui Grumo Nevano, che vantano percentuali di RD sopra il 60% raggiunte già in epoca emergenziale, ma che purtroppo pagano una bolletta della spazzatura ancora molto cara.
Sempre sul piano politico non è mancato il categorico rifiuto dell’idea di ricorrere agli inceneritori come mezzo per risolvere soprattutto quei problemi di eredità che oggi conosciamo col nome di ecoballe sulle quali, l’invito è stato quello di spingere verso la ricerca di soluzioni tecnologiche impostate sulla separazione meccanica-biologica di questo rifiuto, da trattare in maniera idonea solo in una fase successiva.
Ad ampliare il dibattito, domande riguardanti le attività industriali, sulle quali il tecnico americano ha invitato a vigilare costantemente sull’effettivo uso di materiali e sostanze eco-sostenibili e sulla corretta gestione dei rifiuti che gli impianti producono.
Punto insoluto invece quello riguardante le strategie di bonifica dei terreni inquinati per le quali, come sottolineato anche da Connett, si è ancora a un punto fermo.
La serata si è conclusa con l’accorato invito dello stesso Connett, alla condivisione e alla comunicazione delle informazioni, rese possibile oggi più che mai dalla straordinaria potenza di internet, e con i ringraziamenti alle associazioni che hanno preso parte all’evento.
Vincenzo Viglione