Dieci esponenti di primo piano della Margherita si ribellano alle accuse di Lusi e chiariscono: i soldi da loro gestiti sono stati usati ” esclusivamente per svolgere attività politiche”. “Era nostro diritto, anzi nostro dovere svolgere queste attività.
E lo abbiamo fatto senza alcun vantaggio o interesse personale” dicono Enzo Bianco, Rosy Bindi, Giampiero Bocci, Giuseppe Fioroni, Dario Franceschini, Paolo Gentiloni, Antonello Giacomelli, Enrico Letta, Ermete Realacci, Francesco Rutelli.
“L’inchiesta nei confronti del senatore Lusi – si legge nella dichiarazione – riguarda un’enorme sottrazione di fondi a danno della Margherita per fini di arricchimento privato. E’ intollerabile confondere questa vicenda, i cui contorni giudiziari sono ormai chiari, con l’uso pienamente legittimo di risorse destinate a un partito per svolgere attività politica”. “Noi che ci vediamo coinvolti sui giornali, peraltro con voci e cifre attribuite e determinate dallo stesso Lusi – continuano gli esponenti dell’ex Margherita – rivendichiamo di aver sempre agito perché i fondi destinati alla politica fossero usati esclusivamente per svolgere attività politiche. Era nostro diritto, anzi nostro dovere svolgere queste attività. Nostro, come dei dirigenti di qualsiasi altro partito. Lo abbiamo fatto in coerenza con gli obiettivi e gli ideali per cui era nata la Margherita. E ovviamente senza alcun vantaggio o interesse personale. Non accetteremo che in nessuna forma i nostri nomi vengano associati ad accuse e a comportamenti che sono agli antipodi della nostra storia politica e personale. A questo fine abbiamo incaricato i legali della Margherita di tutelarci da ogni forma di indebito coinvolgimento”, concludono.