La politica si divide sull’opportunità di celebrare la festa del 2 giugno dopo la tragedia dei due terremoti in Emilia. In serata interviene direttamente il Capo dello Stato per confermare le cerimonie. Nonostante il terremoto l’Italia, dunque, non cancella la tradizionale festa della Repubblica che però sarà ricordata – spiega il Colle – “sobriamente” e, soprattutto, sarà dedicata alla memoria le vittime del sisma. “Lo celebreremo perchéla Repubblica deve dare conferma della sua vitalità, forza democratica, serenità e fermezza con cui affronta le sfide”, annuncia Napolitano in occasione della sua visita a Gemona, quella località del Friuli che fu colpita e distrutta da un altro terremoto, quello che 1976 che provocò 400 morti.
E il pensiero andrà dunque “al dolore delle famiglie e anche a momenti di scoramento che devono essere superati”, dice Giorgio Napolitano che rivolge il suo appello “alla solidarietà nazionale e alla necessaria mobilitazione delle forze dello Stato e della società”. Con una celebrazione che sarà, quindi, “sobria” e non solo per rispettare il dolore di una larga fetta di italiani colpita direttamente dagli eventi sismici degli ultimi giorni. Con questa decisione il Presidente della Repubblica ha infatti scelto di non mostrarsi insensibile al richiamo di quanti hanno proposto nel corso della giornata di cancellare l’evento per destinare i soldi necessari alla parata militare all’emergenza terremoto. Una proposta di solidarietà che tuttavia da subito è stata spunto per opposte riflessioni. Tra chi la riteneva una scelta, al di là di tutto, di opportunità e chi ne sottolineava il valore simbolico, proprio in un momento di difficoltà, per l’unità del Paese. Da celebrare, quindi, proprio con quella che é la principale festa nazionale civile italiana, quella che ricorda la nascita della nazione così come avviene per l’anniversario della presa della Bastiglia il 14 luglio in Francia o per la dichiarazione d’indipendenza statunitense il 4 luglio. “Napolitano sbaglia” attacca la Lega con Roberto Calderoli che parla di “festeggiamenti che suonano come una beffa rispetto al dramma che ha colpito il Paese”. Ma anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, aveva confidato su Twitter la speranza che la parata venisse cancellata. Antonio Di Pietro arrivare a definire di “pessimo gustò la scelta del presidente della Repubblica di dedicare ai terremotati la parata del 2 giugno. Intanto, su Facebook, e soprattutto su Twitter, si leggono centinaia di ‘post’ al minuto a sostegno dell’iniziativa che chiede di cancellare la manifestazione con la sfilata delle forze armate. Come il messaggio di Nichi Vendola, leader di Sel e governatore della Puglia, che tweetta :”Italia attraversata da lutti, disperazione, paure. Inopportuno fare ora parata militare 2 giugno. Altri modi per celebrare Repubblica”. L’hashtag #no2giugno, di questi messaggi ne sforna per tutto il giorno a migliaia, come quello di Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency o come quelli che invitano a cancellare anche la visita del Papa a Milano. L’appello convince meno il Palazzo. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini si dissocia ad esempio dall’articolo che compare sul web magazine ‘il Futurista’ dove si chiede di utilizzare i circa 3 milioni di euro necessari per la parata per interventi in Emilia. “Non è con la sospensione della parata del 2 giugno che si aiuta l’Emilia devastata e ferita a morte dal sisma”, sottolinea anche il pidiellino Osvaldo Napoli.