Le guerre in Iraq e in Afghanistan sembrano aver prodotto un numero di invalidi senza precedenti tra i soldati americani: il 45 % dei reduci dai due conflitti ha infatti presentato domanda per ottenere lo status di invalidita’. Una percentuale elevatissima nel confronto con l’ultima Guerra del Golfo degli anni Novanta in cui il 21% dei veterani chiese l’invalidita’.
A lasciare perplessi esperti del governo e della comunita’ medica e’ anche la quantita’ di disturbi denunciati da chi e’ tornato dall’Iraq o dall’Afghanistan: in media i soldati dichiarano infatti di soffrire di 9 o piu’ diversi tipi di malattie. I reduci della prima Guerra del Golfo ne denunciavano in media 4 e gli invalidi tornati dalla Seconda Guerra Mondiale 2 . Secondo David Cifu, medico del centro di riabilitazione dei veterani, il gran numero di richieste di invalidita’ puo’ dipendere in gran parte dal fatto che “il 95% dei feriti viene oggi salvato grazie alle nuove tecniche mediche. Un dato impressionante”. Ma secondo molti anche la complessa congiuntura economica e la dificolta’ a trovare lavoro potrebbero giocare un ruolo: l’assegno riservato negli Usa per una invalidita’ al 10% e’ pari a 127 dollari al mese, ma quello per una invalidita’ totale a 2.769. Le donne rappresentano il 12% dei veterani che chiedono invalidita’ e lo fanno in molti casi per disordini post traumatici dovuti ad abusi sessuali. Tra le malattie piu’ frequentemente citate: problemi di udito per oltre 500.000 reduci disturbi traumatici per oltre 400.000; quasi 2.000 amputazioni; e migliaia di ferite talmente gravi da richiedere interventi chirurgici correttivi. Secondo l’economista di Harvard Linda Bilmes, le ultime guerre costano all’Unione tra invalidita’ e cure mediche tra i 600 e i 900 miliardi di dollari.