Il Pdl e’ diviso sull’atteggiamento da tenere domani in Aula quando si dovra’ decidere se autorizzare o meno la richiesta di arresto del senatore ed ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi. Questa e’ la fotografia che emerge dopo una lunga riunione del gruppo del Senato a cui ha partecipato anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano.

Il malumore per la linea ufficiale e cioe’ voto palese e liberta’ di coscienza e’ stato messo in evidenza da diversi senatori nei vari interventi durante la riunione. Alcuni di loro, come ad esempio Domenico Nania, Altero Matteoli e Francesco Nitto Palma, hanno messo in rilievo come il voto palese e la liberta’ di coscienza rappresentino una contraddizione. Le perplessita’ sulla decisione presa dal vertice del partito erano evidenti anche nei capannelli che nel corso della serata si formavano nel cortile del Senato. C’era chi manifestava un’aperta contrarieta’ al voto palese e anche chi sollevava l’opportunita’ che sia il segretario in persona a dire una parola definitiva sull’atteggiamento da tenere domani in Aula: ”una scelta del genere non puo’ essere scaricata su ciascun senatore – e’ il ragionamento fatto da diversi esponenti del Pdl – ma deve essere il segretario a dire che per ragioni politiche la linea e’ questa. Gli evidenti distinguo all’interno del gruppo hanno indotto ad aggiornare la riunione a domani alle 14.30, incontro a cui prendera’ parte di nuovo il segretario Alfano. Dell’argomento si discute ora nel vertice in corso a palazzo Grazioli dove con Silvio Berlusconi c’e’ lo stato maggiore del partito. Al centro della riunione anche gli altri temi caldi: riforme, giustizia e nomine Rai (presente al summit anche Paolo Romani).

 

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