E’ salito a 134 morti il bilancio della violenta tempesta che si è abbattuta sulla sponda russa del Mar Nero. Lo riferisce in serata la polizia. Il distretto di Krymsk è il più colpito con 123 morti. AltrI corpi sono stati ritrovati nella stazione balneare di Gelendzhik e nel porto di Novorossiisk.
E’ stata inoltre ordinata l’evacuazione di migliaia di residenti. Il premier Dmitri Medvedev ha chiesto alle autorità locali di venire costantemente informato della vicenda, affermano le agenzie russe, mentre anche una trentina di treni nel distretto si sono fermati. Stando al portavoce dipartimento per le emergenze, Igor Zhelyabin, la furia “é stata davvero impressionante. Anche i semafori sono stati portati via dal vento. Centinaia di case sono state portate via dal vento”. La compagnia petrolifera che gestisce l’export del petrolio, Transneft, ha fermato tutte le sue navi, ha detto il portavoce Igor Dyomin: “Abbiamo bloccato le spedizioni, a causa della tempesta. La regione è in pieno collasso per i trasporti”. La polizia ha innalzato il numero di agenti “anche per evitare atti di sciacallaggio di massa”, ha detto un portavoce. Ben 13.000 abitanti della zona inondata hanno dovuto lasciare le loro case. Napolitano ha inviato al presidente Putin il seguente messaggio: “Sono profondamente rattristato dalle notizie relative alle devastanti inondazioni che hanno colpito il sud della Russia con un pesante bilancio di vittime. Desidero in questa tragica circostanza farle pervenire, a nome del popolo italiano e mio personale, i sensi della più sincera e affettuosa vicinanza e solidarietà al suo Paese, al quale l’Italia è unita da profondi e storici legami, e a tutte le famiglie colpite da tale tragedia. Con questi sentimenti desidero porgerle l’auspicio che le misure prontamente adottate consentano di riportare gradualmente alla normalità le condizioni di vita delle popolazioni duramente provate”.