NAPOLI – Emergenza ambientale per il mare della Campania, la senatrice Pdl Diana de Feo interroga il ministro per l’ambiente e la tutela del territorio e del mare Corrado Clini chiedendo di conoscere modi e tempi necessari per un intervento definitivo e risolutivo dell’emergenza che affligge il Golfo di Napoli. L’esponente Pdl chiede inoltre al ministro di avviare una verifica per accertare eventuali responsabilità in ordine alla mancata risoluzione dei problemi ambientali, e di saper quali siano i tempi e quali i compiti specifici e gli obiettivi in capo alla “task force” di cui si è parlato per risolvere l’emergenza.

La senatrice de Feo ribadisce nella sua interrogazione che “il Golfo campano, rappresenta uno dei beni italiani più preziosi” e preoccupata per le notizie che descrivono una vera e propria emergenza ambientale provocata dai depuratori malfunzionanti o assenti del tutto, comprese le rete fognarie da rifare e gli scarichi in mare abusivi oltre a enormi chiazze ben visibili, continuamente spostate dalle correnti marine. Per Diana de Feo “tali condizioni incidono, ovviamente in maniera negativa, sul turismo balneare che, soprattutto nella stagione estiva, dovrebbe poter contare su acque pure e depurate adatte alla balneazione”, mentre “le istituzioni locali, comuni, provincia e regione, stanno mostrando di essere evidentemente impreparate e/o incapaci di fronteggiare tale situazione e, anzi, continuano a ‘giocare a scaricabarile’ senza individuare le responsabilità di questo grave disastro ambientale”. Uno stato delle cose che secondo la parlamentare del Pdl contribuisce ad esacerbare gli animi di residenti e turisti.

La Senatrice de Feo, nell’interrogazione fa riferimento anche al rapporti di Goletta Verde, nel quale «sono evidenziate, anche per il 2012, le forti criticità del mare campano: il 65 per cento degli impianti di depurazione in provincia di Caserta risulta non conforme; poco meglio la situazione a Napoli e Salerno, dove i depuratori non a norma sono rispettivamente il 44% ed il 57%» e a «tutti i limiti di un mare tanto grande quanto sporco che “dà l’impressione di una cloaca a cielo aperto”»;. La senatrice inoltre ricorda coem questa situazione sia stata denunciata da lei già nel 2009 con l’atto di sindacato ispettivo 3 – 00875 del 22 luglio 2009

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