CAVA DEI TIRRENI – Quattro persone – tra le quali vi sarebbe un noto imprenditore edile di Battipaglia – sono state fermate dai carabinieri su disposizione della Dda di Salerno. I quattro sono indagati per concorso in usura ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso ai danni di commercianti di Cava dei Tirreni.
Vi è un giro di usura e di estorsioni, aggravate dal metodo mafioso, ai danni di alcuni commercianti di Cava dei Tirreni dietro l’operazione dei carabinieri che stamani, su disposizione della Dda di Salerno, hanno effettuato quattro fermi di indiziati di delitto a Cava dé Tirreni, Battipaglia e Palma Campania (Napoli). Da una somma di circa 20 mila euro prestati ad un imprenditore della cittadina metelliana, con il 10 per cento di interessi mensili, si sarebbe giunti a cifre considerevoli che si aggirerebbero intorno ai 200 mila euro. Poi sempre con le maniere forti il maggiore indiziato, un 51enne di Cava dé Tirreni, Z.D., già condannato per associazione per deliquere mafiosa, dalla stessa azienda prelevava, senza mai pagare, casse di vino, champagne e bibite varie per un valore di 20mila euro. In manette sono finiti anche il figlio 31enne Z.V., già sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno; un noto imprenditore di Battipaglia, S.R. 47 anni, con precedenti penali e l’incensurato P.M. 51 anni di Palma Campania. Altre tre persone risultano indagate a piede libero per concorso in usura ed estorsione e per i reati di riciclaggio e favoreggiamento. Dalle indagini effettuate dai militari del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, diretti dal tenente colonnello Gianfilippo Simoniello, sarebbero emersi altri episodi estorsivi e di usura nei riguardi di altri commercianti cavesi. Ad una delle vittime con le minacce sarebbero state fatte firmare cambiali per un controvalore di 9.500 euro, a fronte di un debito di 8000 euro. Ad un operaio del posto per un prestito di 2000 era stata imposta la corresponsione di tassi usurari di 300 euro mensili. Nell’abitazione del 51enne i carabinieri stamani hanno sequestrato 14 mila euro in contanti, assegni e una copiosa documentazione, utile ai fini dell’indagine, custoditi in una cassaforte. I quattro fermati sono rinchiusi nel carcere di Salerno in attesa dell’interrogatorio di convalida del fermo.