Intrappolare la CO2 per secoli semplicemente con l’uso di polvere di ferro: un esperimento europeo realizzato nell’oceano Artico e’ riuscito a produrre grandi quantita’ di microalghe, grazie a fertilizzanti a base di ferro, in grado di assorbire CO2 e poi depositarsi sul fondo dell’oceano.
L’esperimento, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Nature, si chiama Eifex (European Iron Fertilization Experiment) ed e’ coordinato dall’Istituto tedesco per la Ricerca polare e marina. L’Italia vi partecipa con la Stazione Zoologica Anton Dohrn. Concimando 167 km quadrati di oceano con solfato di ferro, i ricercatori sono riusciti a indurre la ‘fioritura’ di fitoplancton, ossia degli organismi unicellulari che sono alla base della catena alimentare marina, di una quantita’ doppia rispetto al normale. La proliferazione di queste microalghe ha permesso di intrappolare cosi’ una notevole quantita’ di CO2. Crescendo, infatti, queste microalghe hanno assorbito grandi quantita’ di carbonio, utilizzandolo per realizzare il loro stesso ‘scheletro’, prelevandolo dalla CO2 presente nell’atmosfera; l’esaurimento del loro breve ciclo vitale, poche settimane dopo, ne ha fatto precipitare nel fondo oceanico i ‘gusci’ di carbonio, ‘sequestrandolo’ cosi’ dall’ambiente. Si tratta del primo esperimento di questo tipo nel quale i ricercatori sono riusciti a valutare concretamente, e numericamente, l’impatto di questo tipo di attivita’ sull’ambiente. Tracciando i movimenti del fitoplancton, i ricercatori hanno verificato che dopo cinque settimane circa il 50% del carbonio assorbito dai microorganismi si sia inabissato di oltre 1000 metri e una parte di questo si sia depositato sul fondo oceanico. Come spiegano gli stessi autori, lo studio, che apre nuove importanti conoscenze per le possibili tecniche di sequestro della CO2, necessita’ ancora di ulteriori verifiche, in particolare l’analisi dei possibili effetti negativi sull’ambiente, ad esempio l’acidificazione delle acque.