“Gli Stati Uniti devono tornare indietro sulle proprie decisioni, devono capire che non devono perseguirmi, non devono perseguire la democrazia, devono capire che vanno contro una persona che sta cercando di dire la verita’”. Questo il messaggio lanciato da Julian Assange nel discorso pronunciato dal balcone dell’ambasciata di Quito a Londra, un discorso in cui ha ringraziato l’Ecuador e la sua ambasciata nella capitale britannica e tutti i paesi dell’America Latina per l’appoggio che gli hanno garantito.
“C’e ancora oppressione, bisogna restare uniti contro l’oppressione. Obama, ferma la caccia a Wikileaks”. Il fondatore di Wikileaks ha ricordato le condizioni di detenzione in cui e’ costretto Bradley Manning, il soldato americano che avrebbe passato ad Assange i file segreti della diplomazia americana, e la sentenza condanna delle Pussy Riots emessa l’altro ieri a Mosca. “Ringrazio il presidente (Rafael) Correa per il coraggio mostrato nell’avermi concesso l’asilo”, ha detto tra l’altro Assange riferendosi al capo di Stato ecuadoriano. ” La condanna di Pussy Riot a Mosca e’ un esempio di ”unita’ nell’oppressione”, ha detto poi Julian Assange dal balcone dell’ambasciata ecuadoriana a Londra.